Sabato 28 Dicembre 2002 - La Voce Nuova di Piacenza
"Manca spazio: su 1050 opere 750 non esponibili"
"Abbiamo 1050 opere, e 750 rimangono chiuse nei depositi per mancanza di spazio". La Galleria Ricci Oddi sta crescendo, e il problema di allocazione delle opere d'arte si fa sempre più pressante: ne abbiamo parlato in un intervista a due voci con il direttore della Galleria, il professor Stefano Fugazza, e con il presidente, il commendator Lino Gallarati. Non pensate che una convivenza nei locali dell'ex Palazzo dell'Enel con le aule della scuola media Nicolini possa essere una soluzione accettabile?
"Come si fa a dividere a metà un antico palazzo di interesse storico e culturale? Non ci sembra si tratti di un ambiente idoneo per dei ragazzi; manca la mensa, mancano il cortile e la palestra. Inoltre nel palazzo vi sono splendidi stucchi, dipinti, statue, uno scalone: mettere a norma il Palazzo per accogliervi una scuola potrebbe comportare interventi invasivi e dannosi. Per quanto riguarda la possibilità di creare una biblioteca nel sotterraneo, siamo invece d'accordo: anche noi, come il Nicolini, disponiamo di numerosi volumi specialistici dedicati all'arte figurativa italiana compresa tra la fine '800 e i primi del '900, e potremmo metterla a disposizione degli studiosi. Lo spazio c'è: creando due sezioni, una musicale ed una artistica, il problema della biblioteca sarebbe risolto".
La Galleria Ricci Oddi non potrebbe ampliarsi in una sede distaccata?
"Sarebbe illogico: il Palazzo dell'Enel sembra quasi una naturale "costola" delle nostre sale, e risolverebbe gran parte dei nostri problemi. Sono troppe le opere in deposito che non riusciamo ad esporre, e i locali sotterranei che abbiamo riadattato sono angusti e poco illuminati. La Ricci Oddi, come ogni Galleria d'arte moderna, sente il bisogno di espandersi: abbiamo importanti artisti (Foppiani, Spazzali, Armodio solo per citarne alcuni) della scuola piacentina del secondo '900 che non sono presenti all'interno della collezione, e lo meriterebbero. Inoltre si prospettano cospicue donazioni, ma con una clausola: le opere donate devono essere esposte. Abbiamo anche in arrivo degli archivi molto importanti, come quello del pittore Cassinari: la famiglia vuole donarlo alla Galleria, ma non sappiamo dove metterlo".
Avevate fatto richiesta di nuovi locali già tempo fa, o ci avete pensato solo quando si è prospettata la possibilità di occupare l'ex palazzo dell'Enel?
"La nostra esigenza di nuovi locali è nota da tempo alla Fondazione e all'assessorato alla cultura. Ne avevamo fatto richiesta a Pareti mesi fa, prima ancora che il Palazzo dell'Enel fosse messo in vendita. Avevamo richiesto l'utilizzo di alcuni locali delle scuola elementare Giordani, avevamo proposto altre soluzioni. Nulla di fatto. Ora chiediamo solo che vengano forniti dati certi, costi, progetti, ipotesi alternative, e che solo allora si prenda una decisione. Siamo sicuri, ad esempio, che una ristrutturazione dei locali di via Gaspare Landi non sia una soluzione più economica e funzionale sia per la Fondazione che per il Nicolini?"
Laura Bricchi