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Sabato 28 Dicembre 2002 - Libertà

Palazzo Enel, "nodo" scomodo

S'accende il confronto sulla destinazione del bene storico acquisito dalla Fondazione. Ricci Oddi e Nicolini: quale funzione far prevalere?

Assomiglia ad un "braccio di ferro" ma in fondo non lo è. Certo, la destinazione finale dell'ex Palazzo Enel di via Santa Franca, acquistato per 7 miliardi di vecchie lire dalla Fondazione, sta creando fronti d'opinione. E tuttavia sembra di cogliere, nelle posizioni più dialetticamente contrapposte, una certa duttilità per poter discutere, senza soffocarsi in posizioni rigide volte a far prevalere, tout court, le attese della Galleria d'Arte Ricci Oddi o quelle del Conservatorio Nicolini. Il dibattito dovrebbe volar alto. Si parla di cultura della e per la città, e di due istituzioni di assoluto prestigio. Tuttavia la questione non è né semplice né facilmente risolvibile, complicata dal fatto che esiste un pronunciamento unanime del Consiglio comunale per destinare il palazzo a tre funzioni, ammettendo la convivenza della Galleria d'Arte con la scuola Media e biblioteca del Conservatorio e il Coro Farnesiano. Ora le carte in tavola si sono rimescolate. Più di recente la Fondazione, che finanzia tutta l'operazione, si è orientata - forte di sue aggiornate analisi tecniche - ad affidare il palazzo in comodato al Comune per destinarlo alla Galleria (finanziando altre soluzioni per il Nicolini), ma il sindaco Reggi intende risolvere prioritariamente la collocazione di una sede stabile per la Media Nicolini e, come ha riferito lui stesso, un gruppo tecnico comunale ha concluso che la convivenza tra le varie istituzioni "è possibile". Pare che, all'interno della Giunta, il dibattito sia aperto, con un assessore alla Cultura (Stefano Pareti) teso a garantire respiro e crescita alla Galleria senza relegarla uno spazio - magazzino al secondo piano del palazzo e un'assessora alla Formazione (Giovanna Calciati) preoccupata di assicurare un tetto stabile agli scolari. Intenti ugualmente nobili. Intanto sui palcoscenici culturali e politici cittadini c'è chi si è speso a favore della Galleria (Giorgio Milani, Giorgio Fiori), chi a favore del Nicolini (Alberto Squeri, Aldo Lanati). Chi accarezza un sogno: una cittadella della cultura artistica vitale e propositiva, chi vuol porre fine alle peregrinazioni della Media. Una discriminante? La Ricci Oddi forse non ha alternative rispetto a palazzo Enel, il Nicolini sì.

Patrizia Soffientini

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