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Lunedì 9 Dicembre 2002 - Libertà

Un'eccezionale parata d'artisti

Stasera alle 21 in Fondazione. Voci storiche, l'era delle grandi leggende

Stasera alle 21 l'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano ospiterà la seconda "conversazione con ascolti" del ciclo di conferenze "Le voci storiche del Novecento". Organizzato dagli Amici della Lirica col sostegno della Fondazione e della Regione, questo preziosissimo (per la quantità di registrazioni liriche storiche e rare offerte all'ascolto) incontro pubblico in quattro puntate a cadenza mensile vede come relatori Giorgio Gualerzi e Giancarlo Landini: per generale consenso, i due maggiori "vociologi" italiani attualmente impegnati nell'attività critica. Il periodo storico preso in esame stasera è compreso tra il 1926 e il 1950 e coincide con l'era del disco elettrico, che migliorò vistosamente le tecniche di registrazione rispetto alle pionieristiche incisioni acustiche dei decenni precedenti. A rendere l'incontro imperdibile per ogni amante dell'opera sarà una vertiginosa parata di voci leggendarie, a partire dai grandi cantanti italiani e in particolare dai tenori: mostri sacri del canto aulico ed eroico (Giacomo Lauri - Volpi) e del canto di grazia (Tito Schipa, ovvero la perfezione), l'inimitabile bellezza della dolcissima voce di Beniamino Gigli, Giovanni Martinelli che sostituì Caruso nel cuore del pubblico americano, Aureliano Pertile con la sua tecnica impareggiabile come la sua intelligenza di interprete. E poi le dive del canto sopranile (Gina Cigna, Toti Dal Monte, Claudia Muzio, Mafalda Favero, Giannina Arangi Lombardi), i grandi mezzosoprani del tempo che fu (Ebe Stignani, Gianna Pederzini, Conchita Supervia, Amelita Galli - Curci, Luisa Tetrazzini), baritoni - monumento (Gino Bechi, Riccardo Stracciari, Carlo Tagliabue e Carlo Galeffi) e bassi leggendari come Ezio Pinza, Tancredi Pasero e l'incredibile Nazzareno De Angelis. Sarà poi offerto uno sguardo (anzi, un ascolto) d'insieme su quella "scuola tedesca" che va in realtà al di là di stili e nazionalità: fra i tenori, si ascolteranno il "mitico" Helge Roswaenge, il timbro scuro e le raffinate mezzevoci dell'austriaco Richard Tauber, monumentali incarnazioni dello "Heldentenor" (il tenore eroico wagneriano) come il danese Lauritz Melchior e Max Lorenz, gli acuti squillanti e la suadente dolcezza dello svedese Jussi Björling; tra i soprani, Lotte Lehmann e la norvegese Kirsten Flagstad, la cantante wagneriana forse più celebrata. La "scuola francese" sarà ricordata con l'incanto della voce del tenore Georges Thill e quella americana col soprano Rosa Ponselle e grandi baritoni come il celeberrimo Leonard Warren e Lawrence Tibbetts (sublime "attore del canto" e Rigoletto da antologia). Sarà infine illuminata la ricchissima - ma oscura per molti melomani occidentali - scuola slava, esemplificata da soprani come Zinka Milanov (la più nota in Occidente) e Zara Dolukhanova, tenori come Ivan Kozlovskij e Sergej Lemenshev e da un baritono come Pavel Lisztian.

(o. m.)

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