Domenica 8 Dicembre 2002 - La Voce Nuova di Piacenza
"Il mio spirito risorto dopo il risveglio dal coma"
Domenica 5 dicembre 1993, due giorni prima del suo ventitreesimo compleanno, Alessio Tavecchio subisce un gravissimo incidente motociclistico che lo costringe alla sedia a rotelle. Durante la settimana in cui rimane in coma, Alessio vive un'esperienza, classificabile fra le NDE (esperienze in punto di morte), che cambia in modo radicale la sua vita. L'incontro con un'entità di nome Mara, il risveglio dal coma e il lungo periodo di riabilitazione sono raccontati nel suo libro: "Cronaca di una guarigione impossibile" (edizioni Mediterranee), che Alessio presenterà martedì 10 dicembre alle 21 all'Auditorium Santa Margherita della Fondazione di Piacenza e Vigevano (via Sant'Eufemia 12). I proventi della vendita di questo libro saranno devoluti alla Fondazione Alessio Tavecchio (ONLUS), le cui finalità verranno illustrate dall'autore durante l'incontro. - "E' proprio necessario soffrire, per capire? Ci sono altre vie di comprensione?" La cronaca del tuo percorso verso la guarigione è costellata di domande e riflessioni. Come risponderesti, oggi?
"Non è necessario soffrire così tanto per arrivare a comprendere che ci sono altre strade. Una è acquisire la consapevolezza di noi, di chi siamo, del valore della vita, e soprattutto del fatto che noi non siamo un corpo, possediamo un corpo ma siamo un'anima al comando di un corpo: questo aiuta a capire senza soffrire. L'amore, la fede e la conoscenza di noi stessi, portano alla consapevolezza".
- Quanto è stata determinante l'esperienza vissuta durante il periodo in cui eri in coma?
"E' stata fondamentale per la mia crescita spirituale: è da allora che so da dove vengo e dove voglio andare. La forza che ho acquisito mi ha permesso di raggiungere mete impensabili, come ad esempio la partecipazione alle finali di nuoto delle Para - Olimpiadi di Atlanta nel 1996".
Uno dei tuoi obiettivi, e finalità della Fondazione Tavecchio, è la realizzazione di un Centro di cura e accoglienza per disabili. Com'è articolato, il progetto?
"Il progetto nasce da quello che ho rilevato durante la mia esperienza di riabilitazione. La cura è esclusivamente per il corpo, io ho avuto la fortuna di essere sostenuto dalla mia famiglia e dagli amici, e per questo mi ritengo fortunato, ma spesso accade che non c'è più aiuto, finita la fase acuta. Da questa lacuna nasce la nostra idea: un progetto unico in Italia, che mira alla riabilitazione attraverso lo sport, al reinserimento sociale, al supporto psicologico alle famiglie. Sono previsti corsi di formazione per personale medico, incontri per sensibilizzare l'opinione pubblica e tutta una serie di attività ricreative - sociali".
- Un'altra attività che svolgi sono gli incontri nelle scuole, in collaborazione con l'ACI, sulla prevenzione stradale. Come rispondono, i ragazzi?
"Direi con grande interesse e attenzione: attraverso esercizi e giochi li indirizziamo ad argomenti come la prontezza di riflessi, la sicurezza, la velocità. Inoltre racconto la mia esperienza con la finalità di stimolare riflessioni sulla prudenza, sul senso dei limiti e sui valori essenziali della vita e della salute. Alcune testimonianze sono raccolte sul sito internet www.alessio.org, che fornisce informazioni su tutte le nostre attività".