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Venerdì 6 Dicembre 2002 - Libertà

Nel Lazio-Fondazioni, il Tar boccia la legge Tremonti

Le carte passano ora alla Consulta. Il Tesoro ricorre al Consiglio di Stato

Milano - Importante punto a favore delle Fondazioni bancarie nel lungo braccio di ferro con il ministro Tremonti. Ieri il Tar del Lazio ha accolto un ricorso delle Fondazioni contro un articolo di legge, inserito nella legge Finanziaia dell'anno scorso (il tutto è consultabile sul sito Internet www.aziendalex.it) che obbligava le Fondazioni a disfarsi in fretta delle partecipazioni nell'azionariato delle banche e, altro fatto importante, costringeva le stesse Fondazioni a rinominare i consiglieri di amministrazione (dettando altri criteri). Obiettivo (quasi) esplicito di Tremonti era la Fondazione Cariplo cioè la Fondazione che una volta controllava la Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde. La banca negli anni scorsi è passata al gruppo Intesa, ma è rimasta viva la Fondazione, con un patrimonio di circa 15mila miliardi di vecchie lire. Dunque se i consiglieri della Fondazione dovevano essere nominati dagli Enti Locali della Lombardia, la Lega e Forza Italia (molto forti nella regione) avrebbero avuto posti di potere e denaro da spendere. Altro caso è quello di Unicredito, cioè l'ex Credito Italiano che ora è controllato dalle Fondazioni delle Casse di Risparmio di Treviso, Torino e Verona. Il ricorso al Tar era stato presentato dalla Fondazione Cariplo e ora il Tar l'ha accolto: quella legge viene sospesa e le carte vengono mandate alla Corte Costituzionale perché c'è il dubbio che quegli articoli siano in contrasto con la Costituzione. Immediata la replica del ministero del Tesoro: ricorreremo al Consiglio di Stato. Positiva la reazione di Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo e dell'Acri, l'Associazione delle casse di risparmio italiane (che amministra un patrimonio di 36 miliardi di euro). "I nostri ricorsi - dice - erano nati dall'esigenza di mettere in grado le Fondazioni di operare, oggi e nel futuro, in un regime di chiarezza". Per una volta a fianco delle banche si schiera l'Adusbef, una delle associazioni di consumatori. "Il regolamento Tremonti - dice la nota - oltre a voler far rientrare le nomine bancarie sotto l'egida della politica, aveva la pretesa di spaccare il Paese. Il Mezzogiorno, sarebbe stato utilizzato per raccogliere denaro ma non avrebbe ricevuto i finanziamenti da parte delle ricche Fondazioni del Nord". "L'assalto del governo Berlusconi al sistema delle Fondazioni bancarie - dice Pecoraro Scanio (Verdi) - è stato smascherato e respinto dal Tar". "Tremonti - è il commento dell'ex ministro Bassanini (Ds) - non riuscirà a consegnare le Fondazioni bancarie nelle mani dei partiti. Il tentativo del ministro dell'Economia, ex liberista pentito, è stato frenato dal Tar". Importante anche il parere dell'ex ministro Visco che parla di "groviglio giudiziario".

Gigi Furini

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