Mercoledì 4 Dicembre 2002 - Libertà
Don Sandro, un predicatore in tv
In un libro Fausto Fiorentini rievoca don Pergolotti, significativa presenza della nostra Chiesa. In "Buona domenica!" le prime omelie a Telelibertà
Venerdì 6 dicembre, alle 17.30, all'Auditorium della Fondazione, in via Sant'Eufemia 12, verrà presentato il libro "Buona Domenica! - Omelie e scritti di don Sandro Pergolotti", sacerdote piacentino scomparso nel 1990 a 52 anni dopo aver ricoperto importanti incarichi in diocesi. Il libro è dell'Editrice Berti ed è firmato da Fausto Fiorentini, al quale abbiamo chiesto una scheda su questa pubblicazione.
Don Sandro Pergolotti è un sacerdote piacentino vissuto dal 1938 al 1990. Apparentemente uno dei tanti. Perché ricordarlo con un libro? L'editrice diocesana Berti ha accolto la richiesta di molti piacentini di poter rileggere le omelie che il sacerdote ha tenuto a Telelibertà nel 1987; erano i primi interventi nel loro genere, che andavano in onda il sabato sera e che terminavano con il saluto: "Buona Domenica!" ed è proprio questo saluto che dà il titolo al libro. Nella pubblicazione viene anche ricordata la figura di don Pergolotti, uno dei preti più significativi della storia della Chiesa piacentina degli ultimi decenni. Prete tutto d'un pezzo, con una solida preparazione culturale, era legato alla tradizione pur aperto al nuovo. Ad esempio non ha avuto difficoltà a misurarsi, attraverso le sue omelie del sabato sera, con il mezzo televisivo, ancora poco utilizzato in quegli anni per fini spirituali. Non solo: la sua esperienza di sacerdote lo ha portato ad impegnarsi con il mondo giovanile sia nell'Azione Cattolica che nella scuola come insegnante; ha saputo coniugare il lavoro in parrocchia con lo studio accademico trovando il tempo, in tutto questo, di dedicarsi anche alla musica, alla pittura e alla lettura, sapendo ugualmente conciliare gli affetti familiari con quelli del pastore d'anime. In breve la sua biografia. Nasce a Castel San Giovanni il 21 settembre 1938. E' primogenito dei coniugi Pinetto e Ines. Poi verrà Teresita, attualmente dirigente della Regione Emilia Romagna. Il padre è falegname, la madre magliaia. Il padre morirà nel 1946; la mamma Ines, invece, accompagnerà i due figli fino al 6 aprile 1988 e segnerà profondamente la loro vita. Entrato in seminario, viene ordinato sacerdote dal vescovo monsignor Umberto Malchiodi il 16 giugno 1962. Dopo l'ordinazione sacerdotale don Sandro entra subito in prima linea come sacerdote in cura d'anime. Il 24 settembre 1962 viene nominato curato a Cortemaggiore, nel 1964 passa con la stessa qualifica alla parrocchia cittadina di Sant'Eufemia, al fianco di monsignor Mario Pagani. Dopo un mese questo sacerdote viene colto da un ictus e poco dopo muore. Don Pergolotti viene nominato "economo spirituale", termine tecnico per indicare l'incarico di "parroco ad interim" in attesa di un nuovo titolare. E infatti poco dopo giungerà in questa comunità monsignor Luigi Rebecchi al fianco del quale resterà ancora un anno per passare poi nella vicina parrocchia di Santa Brigida (1° ottobre 1967) come curato di monsignor Adeliso Massari, che poco dopo morirà e don Pergolotti nel 1972 viene di nuovo nominato economo spirituale. Terrà l'incarico fino al 17 ottobre dello stesso anno quando passerà, come curato, alla parrocchia cittadina di Nostra Signora di Lourdes accanto al parroco don Ettore Cogni che gli affida in particolare i giovani. Infine nel 1980 gli viene affidata la parrocchia di San Lazzaro Alberoni: fa il suo ingresso ufficiale il 21 settembre prendendo il posto di don Arturo Tiramani che aveva scelto di fare il missionario in Canada. Don Sandro resta a San Lazzaro fino alla morte alla guida di una parrocchia tra le più vive della città, anche per quanto riguarda la contestazione. Nonostante questo, o forse proprio per questo, non esita ad impostare le "comunità di base", tra le prime in diocesi, con lo scopo di stimolare nei fedeli un impegno in prima persona. A tal fine costituisce piccoli gruppi presso le case e imposta, per loro, appunto le "comunità di base", appositi sussidi e stimoli. Si interessa dei ragazzi e dei giovani, facendo affidamento soprattutto sull'Azione Cattolica. Guida il circolo Anspi e, di questa istituzione, diventa responsabile a livello diocesano. E' particolarmente attento alla scuola materna. Occupa anche incarichi in diocesi: soprattutto nell'Azione Cattolica e nella preparazione del Sinodo; è anche insegnante di religione. Si aggiorna nella didattica, ma si impegna anche negli studi teologici conseguendo la licenza ed era prossimo alla discussione della tesi di laurea. Nonostante i molti impegni, si dedicava pure alla musica e alla pittura. La sua è stata una vita proiettata in avanti, ma fermata in modo brusco nell'autunno del 1987 quando gli giunge la notizia di essere affetto di un male incurabile. Muore nell'agosto 1990.
Fausto Fiorentini