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Martedì 31 Dicembre 2002 - La Voce Nuova di Piacenza

Intervista agli autori Bettola non ha più segreti

Geologia, idrografia, archeologia e topografia antica nel volume che sarà presentato il 6 gennaio

Bettola - Verrà presentato lunedì 6 gennaio alle 10, nella sala consiliare del capoluogo della Media Valnure, il volume Bettola e la Valle del Nure, edito dalla società editrice "Il Ponte Vecchio" in collaborazione con l'Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia Romagna e il Comune di Bettola. Un lavoro iniziato nei primi anni '90 grazie al lavoro del Gruppo Ricerca e Immagine. A presentarlo saranno gli assessori Luciano Maccagni e Simone Mazza, l'incontro sarà moderato da Roberto Mori. La prima parte del libro, composta da saggi di geologia, geomorfologia e idrografia, archeologia (parte svolta da Piera Saronio) e topografia antica del territorio bettolese nasce dalla consolidata collaborazione tra gli studiosi Marchetti e Dall'Aglio che sottolineano, entrambi, la preziosità del territorio e l'importanza di questo lavoro, realizzato grazie all'impegno di tanti soggetti.
"Ho descritto - spiega il geologo Giuseppe Marchetti - l'ambiente fisico e idrografico del territorio comunale, le unità geomorfologiche che da sempre hanno costituito centri di attrazione per gli insediamenti umani, ho descritto i nuclei abitati anche attraverso l'evoluzione fisica che ha subìto il paesaggio sia dei rilievi sia dei corsi d'acqua. Nella scheda sulla Val Perino sono stati evidenziati, descritti e fotografati eccezionali fenomeni geomorfologici tra cui le Marmitte dei Giganti (o Caldaie di evorsione, ndr), che non hanno nulla da invidiare a quelle alpine (si tratta di cavità verticali scavate dalle acque vorticose sul fondo degli alvei impostati su rocce dure, ndr). Inoltre di particolare interesse è il rinvenimento lungo il fondovalle del torrente Perino, rarissimo per l'Appennino settentrionale, di probabili impronte Rudiste. Attraverso un esame delle unità geomorfologiche presenti nel territorio di Bettola è stata individuata una particolare area dove abbiamo trovato tracce e cocci di insediamenti dell'età del bronzo e del ferro, si tratta di una zona piatta, collocata tra lo spartiacque del Nure e del Trebbia, una zona pianeggiante e coltivabile pur essendo in quota che domina entrambe le vallate. Fondamentale è stato l'aiuto della Fondazione di Piacenza e Vigevano".
"La mia parte di lavoro - afferma Pier Luigi Dall'Aglio, docente di topografia antica presso l'Università di Bologna - ha riguardato l'assetto e la ricostruzione della storia del popolamento della valle, vista in rapporto con la geografia fisica. Sono state studiate le evoluzioni degli insediamenti umani, la collocazione di fornaci, la viabilità, i toponimi, grazie alla raccolta di dati fatta da Alessandra Tacchini. La collaborazione con Marchetti - conclude Dall'Aglio - la confluenza dei nostri studi, il supporto che le nostre "materie" si scambiano, sono aspetti consolidati per questi tipi di lavori, si tratta di studi che mancano per gran parte del territorio emiliano; credo che per Bettola sia uno studio scientifico fondamentale".
Anche Sergio Venturi, dell'Istituto dei Beni artistici, culturali e naturali dell'Emilia Romagna, sottolinea l'importanza di questo studio: "Per Piacenza - dice - questo volume rappresenta una rarità, è una mappa precisa dei Beni ambientali, architettonici e artistici e mira alla loro salvaguardia, può essere anche una utile guida per le popolazioni locali e per i turisti. Ribadisce la centralità dell'ambiente, degli insediamenti, delle campagne e di quella miriade di annessi e strati che una plurisecolare cultura, sia pur in buona parte ora scomparsa, ha tramandato".

Elena Salini

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