Sabato 23 Novembre 2002 - La Voce Nuova di Piacenza
Giovedì sera sarà a Piacenza ospite del Cai
Giovedì prossimo, 28 novembre, Walter Bonatti sarà ospite del Club Alpino Italiano - Sezione di Piacenza "G. Pagani", per una serata organizzata nella sala conferenze dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di San Lazzaro (via Emilia Parmense 84) in collaborazione con la Fondazione di Piacenza e Vigevano e con il patrocinio del Comune e della Provincia. L'incontro con il grande alpinista, esploratore e scrittore Walter Bonatti avrà inizio alle 21. Sul tavolo un tema invitante: "I giorni grandi in terre lontane", che è poi il racconto delle imprese di Walter Bonatti, dalle storiche realizzazioni alpinistiche ai grandi reportages da tutto il mondo. Ingresso Libero. Nato a Bergamo nel 1930, formatosi dalle nostre parti, a Monticelli d'Ongina fra Cremona e Piacenza, Bonatti ha iniziato giovanissimo a scalare cime impegnative: a sedici anni si arrampica sulla Grigna (la piramide rocciosa che domina la Brianza) tre anni dopo si cimenta sulla direttissima del Croz dell'Altissimo nel Gruppo del Brenta, Nord del Pizzo Badile, parete Ovest dell'Aiguille Noire del Peutérey (Monte Bianco), Nord delle Grandes Jorasses. Nel panorama alpinistico, dove anche grandissimi arrampicatori sono conosciuti solo all'interno di una ristretta cerchia di appassionati, Bonatti rappresenta una rara eccezione. Le sue imprese infatti sono state così grandi da raggiungere la notorietà presso il grande pubblico. Tra le tante non si può non citare la scalata in solitaria del pilastro sud - ovest del Dru nel gruppo del Monte Bianco; la partecipazione alla conquista del K2 nel 1954 dove fu costretto ad un impossibile bivacco notturno a quota 8100 metri; l'ascesa al Gasherbrum IV in Himalaya, la scalata invernale in solitaria e diretta della parete nord del Cervino nel 1965, dove concluse la sua sfolgorante carriera alpinistica.
La sua sete di avventura, però, non era placata, e le sue imprese non si conclusero, semplicemente egli trasferì il suo alpinismo estremo dalla verticalità delle pareti agli spazi sconfinati e selvaggi negli angoli più remoti del globo. Memorabili furono le sue esplorazioni ed i grandi reportages per il settimanale "Epoca", realizzati tra gli anni '60 e '70, che lo portarono dall'Alaska alle foreste pluviali africane ed amazzoniche, dalle isole indonesiane e polinesiane alla Patagonia, fino all'Antartide.
Bonatti con l'ausilio di splendide immagini ci racconterà tutto questo: dal suo approccio con la montagna, alle storiche realizzazioni alpinistiche fino alle sue eccezionali esplorazioni, sempre con un grande amore e rispetto per la montagna e la natura senza compromessi e mezze misure, in questo sostenuto da una integrità morale granitica come la roccia da lui scalata.