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Domenica 10 Aprile 2005 - Libertà

Rossanda, osservatrice del '900

Testimoni del tempo. L'incontro mercoledì sera in Fondazione. Un secolo carico di passioni, tecnologia e violenza

Un nuovo appuntamento di Testimoni del tempo, la serie di incontri promossa dall'assessorato alla cultura del Comune in collaborazione con la Fondazione di Piacenza e Vigevano, attende mercoledì sera i piacentini con un altro grande protagonista della nostra storia contemporanea. Ospite del prossimo incontro della rassegna, in programma come di consueto alle ore 21 all'auditorium della Fondazione in via Sant'Eufemia 12, sarà la giornalista e saggista Rossana Rossanda, che nell'appuntamento dal titolo "Una discussione sul Novecento" verrà a parlare del secolo appena trascorso, del quale è stata con il suo lavoro una acuta osservatrice e una preziosa testimone nonché una attiva militante.
Secolo carico di passioni, ideologie, progresso tecnologico e scientifico, ma anche di violenza, stragi e lutti, il Novecento è stato un "secolo grande e terribile, terribile ma grande", come ha scritto la stessa Rossanda. Quale, tra le tante definizioni che gli sono state date (secolo tragico, secolo breve, secolo dei totalitarismi, secolo delle ideologie, secolo delle masse, secolo della comunicazione...) è quella che meglio riassume i cento anni di storia appena trascorsi? A questa e ad altre domande risponderà mercoledì sera Rossana Rossanda, nel ventunesimo incontro di Testimoni del tempo. Nata a Pola il 23 aprile 1924, giovanissima antifascista, brillante allieva del filosofo Antonio Banfi, Rossana Rossanda è stata dirigente del Pci fino alla fine degli anni '60. Chiamata da Togliatti, prima donna in Italia, a dirigere la Casa della cultura di Milano, si occupò in modo particolare ai problemi della scuola e della cultura nel periodo (1963-68) in cui fu deputata. Nel 1968, uscì il suo "L'anno degli studenti". Nel 1969, dopo il XII Congresso nazionale del Pci (Bologna), promosse - insieme a Lucio Magri, Luigi Pintor e Aldo Natoli - la nascita della rivista Il Manifesto: il tentativo di rimettere in discussione la cultura politica del Pci e di "uscire da sinistra" dallo stalinismo, si concluse con la radiazione dal partito. Da allora, la vita politica di Rossanda ha coinciso con quella del Manifesto, diventato nel frattempo quotidiano, su cui tuttora scrive intervenendo costantemente sugli eventi di più drammatica attualità e sui temi politici, culturali e morali più urgenti. Tra i suoi libri, ricordiamo: "Le altre" (Bompiani, 1979), "Appuntamenti di fine secolo", scritto con Pietro Ingrao (Manifestolibri, 1995); "Un viaggio inutile, o della politica come educazione sentimentale" (Bompiani, 1981); "Anche per me. Donna, persona, memoria, dal 1973 al 1986" (Feltrinelli, 1987); "La vita breve. Morte, resurrezione, immortalità", scritto con Filippo Gentiloni (Pratiche, 1996); "Note a margine" (Bollati Boringhieri, 1996). Ma la maggior parte del lavoro intellettuale, della testimonianza storica e morale e della riflessione e proposta culturale e politica di Rossana Rossanda è tuttora dispersa in articoli, saggi e interventi pubblicati in giornali e riviste.

CATERINA CARAVAGGI

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