Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
  Rassegna Stampa
spazio
  Comunicati Stampa
spazio
  Eventi Auditorium Piacenza
spazio
  Eventi Auditorium Vigevano
spazio
  Comunicazione
spazio

 
Home Page     Rassegna Stampa   


Venerdì 22 Novembre 2002 - Libertà

Una donna timida e riservata per un artista latin-lover

In Fondazione un'interessante conferenza di Luigi Galli su Modigliani e il suo rapporto con Jeanne Hebuterne

"Pubblichiamo un estratto dalla conferenza tenuta l'altra sera all'Auditorium Sant'Eufemia della Fondazione di Piacenza e Vigevano dal professor Luigi Galli sul tema: "Una vita per l'arte - La donna di Amedeo Modigliani". La serata è stata introdotta da presidente provinciale dell'Associazione donatori organi, signor Ferrari, che ha illustrato le finalità dell'associazione.
Povero Modigliani, a vederlo in quel gennaio 1920, pochi giorni prima di chiudere gli occhi per sempre! Pover'uomo, seduto sulla panchina innanzi alla statua di Lion de Belfort, la solita, delle giornate estive. Oggi, però... In gennaio; a Parigi; senza un pastranaccio addosso che sarebbe stato pur poco, lì, in giacca di velluto, calzoni piccicati, scarpe intrise, lì, battuto dalla pioggia frammista a neve, chiuso in sé. Non un moto, un gesto. A chi, impietosito, tentava di convincerlo a levarsi, con un filo di voce rispondeva: "Sto aspettando una nave che mi porterà in un paese miracoloso". Così era ridotto Amedeo Modigliani, Modì. Moriva, e lo sapeva! Certo, s'era distrutto per trovarsi; come il minatore che scava per la pepita d'oro quasi inaccessibile. Sin a due anni fa, dunque, poco gli interessava di morire; prima di conoscere Jeanne, insomma, la ragazza riservata che l'aveva conquistato. Ella era giunta a svegliar sentimenti nuovi. In ogni momento gli era accosto, a divider la miseria dello studio di boulvard Raspail, un corridoio, due stanze umide, ove le sedie, la madia eran finite nella stufa per una vampata di calore. Gli era accanto quando rientrava ubriaco, sin cattivo, e l'aiutava a levarsi sciarpa, pannacci logori, gli ultimi rimasti. Gli s'avvicinava quando tossiva squassando il petto, esausto al placarsi dell'attacco. Gli si metteva innanzi in posa sull'unica sedia, le mani raccolte ed il viso composto, allorché egli, sfregati gli occhi e soffiato sulle dita, si poneva ad un suo ritratto col maglione giallo, la gonna verde ed alle spalle...i muri dello studio. Sin a due anni prima egli pensava all'arte sua: trovar Modigliani! E Modigliani era uscito! Nei cento quadri, nelle cento sculture, nei mille disegni... La linea, il colore s'eran fatti docili. Ah, in quanti volti di donna aveva, allora, rapito la lieva pena di vivere, ansia tutta femminile! Ne era convinto: mistero grande è racchiuso nel cuore di donna! E a lui era toccato di scrutarlo, con occhio, cervello, sentimento, mentre la mano tracciava lesta. Spogliare l'anima, metterla a nudo, quel che si è si è... Questo egli cercava recandosi alla Rotonde, il bistrot coi tavolini all'aperto d'estate e le vetrate d'inverno. Vi giungeva di pomeriggio, il viso appesantito dalla sbornia della sera. Sedeva, apriva la cartella azzurra e la mano elegante muoveva la matita affilatissima. Allora, fissando qualcuno, con dieci tratti ne profilava l'immagine d'una sconcertante verità. "Disegna come respira!", osservavano in giro. Disegnava l'intero pomeriggio, solitario, la testa appena reclinata. E fumava: un foglio una sigaretta... Ah, per l'arte poteva chiudere! Quel che cercava, se stesso, l'aveva trovato.. Aveva trovato anche Jeanne, adesso! Ed era nata pure una figlia a centuplicar la voglia di vivere. Già, vivere... Con che? Ogni giorno la pena di scovare un pezzo di pane, un tòcco di legna, un brodo caldo per loro tre. Tre? Forse quattro, come gli mormorava Jeanne. Quattro in famiglia! Ed addosso una miseria cupa. Era la fine, disperante, senza uscita. Però, però.., forse gli rimaneva una possibilità. Certo. Ecco: "I tuoi ritratti, Jeanne, saranno l'opera mia più bella. Ti dipingerò senza stancarmi, in tutti gli atteggiamenti: con le trecce, i capelli sciolti o raccolti... Tutte le acconciature, i vestiti, le pose. La femme de l'artiste, la donna dell'artista!". Ecco la via di scampo: la sua arte per l'unica sua donna. A vederlo dipingere così, di certo stupita, la morte avrebbe atteso ch'egli, Modì, avesse compiuto quegli incredibili venti ritratti prima di portarselo via.

Luigi Galli

Torna all'elenco | Versione stampabile

spazio
spazio spazio spazio
spazio spazio spazio