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Sabato 9 Aprile 2005 - Libertà

Caine, provocatore del sound

Stasera al "Nicolini" in concerto col contrabbassista Gress e il batterista Perowsky. Il pianista in viaggio tra Bach, Monk e Mahler

Questa sera in Conservatorio undicesimo concerto del ricco cartellone del Piacenza Jazz Fest 2005, cominciato lo scorso 1° marzo. Sul palco della sala concerti di via Santa Franca salirà il trio di uno dei più attesi artisti del Festival (per il quale si prevede l'ennesimo tutto esaurito), una delle punte di diamante della programmazione a cura del Piacenza Jazz Club: il pianista americano Uri Caine. Con lui suoneranno il contrabbassista Dew Gress e il mitico Ben Perowsky alla batteria. Il concerto è sostenuto dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, dal Comune e dalla Provincia di Piacenza, in collaborazione con il Conservatorio e l'Editoriale Libertà. Eclettico, provocatore, innovatore: sono solo alcuni degli oggettivi con cui spesso si parla di Uri Caine. Una cosa è certa: Caine è un musicista a 360 gradi che vive la musica e il pianoforte non come un fine, ma come un mezzo per esprimere l'uomo del Novecento. Il suo linguaggio valica i confini dei generi e del tempo; un linguaggio personalissimo ed originale, che mai si pone problemi di stile; da Bach a Cecil Taylor, da Mahler a Monk o Hancock, dai madrigalisti a Glenn Gould. Tutto ciò fa del musicista Caine qualcosa di unico, di importante, di raro. Uri Caine nasce a Philadelphia nel 1956. Americano di origini ebraiche, già ai tempi della high school viene in contatto con le band dirette da musicisti come Philly Joe Jones, Hank Mobley, Jymmie Merritt e Grover Washington. Frequenta la University of Pennsylvania e studia composizione con Rochberg e Crumb. Durante gli anni universitari suona con diversi musicisti che transitano per Philadelphia, tra i quali: Freddie Hubbard, Joe Henderson, Benny Golson, Phil Woods e Lester Bowie. Nel '92 Caine si trasferisce a New York ed entra attivamente nella scena jazzistica, iniziando a registrare album come leader. I primi due, Sphere music (1993) e Toys (1995) sono degli omaggi ai grandi pianisti Thelonius Monk e Herbie Hancock. Nel '96 incide Urlicht-Primal Light arragiando la musica di Gustav Mahler. In Wagner e Venezia del '97, Caine arrangia la musica di Wagner per un piccolo ensemble che registra dal vivo al Café Quadri in Piazza San Marco. Uno dei progetti che più lo hanno reso famoso riguarda le Variazioni Goldberg di Bach che lui porta da 30 a 70 incidendo un doppio CD; Caine unisce il normale concetto di variazione di stampo eurocolto con le tecniche di improvvisazione tipiche della musica afroamericana. Non mancano collaborazioni più strettamente jazzistiche con Don Byron, Dave Douglas, Buddy De Franco, Clark Terry, Rashid Ali, Sam Rivers, Barry Altschul, Bobby Watson e molti altri. Il suo pianismo, essenzialmente basato sulla citazione, impressiona per la vastità del vocabolario; oltre a tutta la tradizione classica e contemporanea, si ascoltano metodi tipici dei pianismi stride, i cluster di Cecil Taylor, le canzoni di Tin Pan Alley e dei Beatles. La sua continua ricerca e le innovazioni apportate al panorama mondiale della musica moderna, lo hanno portato a personificare la cultura musicale odierna in senso lato e ad assumere la direzione musicale della Biennale di Venezia. Il concerto inizierà alle 21.15, ma sarà possibile acquistare i biglietti e accomodarsi in sala a partire dalle 20.15. Sotto i portici del Conservatorio, nel percorso che porta verso l'ingresso al concerto, sarà possibile soffermarsi ad ammirare le immagini scattate negli anni '80 dal fotografo Paolo Guglielmetti; Solo Foto Jazz è il titolo della mostra che ha accompagnato tutti concerti in Conservatorio e allo spazio Rotative. Immagini dense di storia, che ritraggono, tra gli altri, volti noti come Archie Shepp, Don Cherry, gli Art Ensemble of Chicago ed il compianto Jaco Pastorius in età giovanissima. Immagini preziose, che vogliono contribuire alla memoria di grandi artisti che oltre vent'anni fa calcavano i palcoscenici del Teatro Orfeo di Milano.

r. s.

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