Giovedì 14 Novembre 2002 - La Voce Nuova di Piacenza
Il Medioevo e le sue case
Uomini e case nel Medioevo tra Occidente e Oriente". Questo il titolo del libro (edito da LaTerza) di Paola Galetti, docente a Bologna di Esegesi delle fonti storiche medievali presso la Facoltà di Lettere e Filosofia e docente di Storia medievale presso la Facoltà di Conservazione dei beni culturali, che sarà presentato domani pomeriggio, alle 17,30, all'auditorium Santa Margherita della Fondazione di Piacenza e Vigevano (via Sant'Eufemia 12) con interventi della studiosa e docente di storia medievale Anna Zaninoni e dell'architetto Marcello Spigaroli. Paola Galetti, già conosciuta autrice - per quanto ci riguarda - del volume "Una campagna e la sua città. Piacenza e territorio nei secoli VIII - X", con questa sua ultima fatica si è riproposta di "ricostruire le basi, l'evoluzione e le caratteristiche dei modi di abitare dell'uomo nel corso del Medioevo, nei loro diversi aspetti materiali, economici, culturali nell'ambito di una civiltà - quella europea - che nel corso dei secoli, con i suoi caratteri comuni e articolati, si spinse sempre più verso est, verso oriente: la percezione dello spazio abitato, quindi, e la sua rappresentazione mentale, come pure, e soprattutto, tipologie costruttive variamente configuratesi nel corso del tempo e nei diversi luoghi, oltre che innumerevoli aspetti della vita quotidiana dei ceti sociali che le abitavano e le improntavano alle loro esigenze".
Ecco quindi - spiega l'autrice - che il mondo delle città e delle campagne europee medievali si popola non solo di uomini, ma anche di quelle strutture di legno, di paglia, di argilla, di pietra, di laterizio in cui trascorrevano laloro vita agricoltori, nobili signori, borghesi. Case contadine si affiancano a residenze signorili, a castelli, a ville rustiche; torri e palazzi del patriziato cittadino a dimore borghesi e più povere e modeste abitazioni.
Ma perché questa importanza dello studio della casa?
"La casa, le tipologie insediative e, ancora meglio, i modi dell'abitare sono al centro del lavoro, perché l'abitazione è tante cose: realtà costruttiva materiale, ricovero e focolare di una famiglia o di un gruppo più allargato, punto di riferimento della tradizione familiare e, quindi, spazio circonfuso da un'aura di sacralità, luogo di residenza e di lavoro, strumento di lavoro, merce, simbolo di uno status sociale".