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Giovedì 14 Novembre 2002 - La Voce Nuova di Piacenza

Concerto in Fondazione Illica e Chénier

Conferenza

Seconda puntata del ciclo dedicato a Luigi Illica ieri sera all'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, con una conferenza - concerto, organizzata dalla Tampa Lirica, interamente dedicata ad uno dei capolavori del melodramma italiano scritto su libretto dell'irrequieto letterato arquatese: l'"Andrea Chénier" che Giordano musicò più di un secolo fa e che andò in scena per la prima volta alla Scala nel 1896. Come ha spiegato il musicologo Francesco Bussi, Umberto Giordano arrivò al successo con quest'opera dopo un inizio di carriera piuttosto incerto. Illica, in origine, aveva composto il libretto per un altro musicista il barone Alberto Franchetti, il quale cedette signorilmente lo scritto al collega Giordano. Inoltre, Mascagni dovette intercedere presso i dirigenti della Scala perchè mettessero in cartellone l'opera, dopo che il consulente musicale della Sonzogno l'aveva definita "irrappresentabile". Oggi i critici tendono ad analizzare il contesto storico - culturale nel quale l'"Andrea Chénier" nacque (una Milano "fin de siècle" divisa tra ambizioni politiche ed i ristretti orizzonti della piccola borghesia) e le specifiche caratteristiche musicali che qua e là mitigano gli slanci vocali e l' "urlo" verista.
La parte canora della serata, che ha visto impegnato come pianista lo stesso professor Bussi, ci ha dato modo di ascoltare in selezione i brani più famosi dello "Chénier" interpretati dal soprano russo Olga Orlova, dalla grande professionalità e dai non comuni mezzi vocali. Originaria di Pietroburgo, ma da qualche anno residente in Italia, la Orlova ha interpretato in modo estremamente convincente il personaggio di Maddalena di Coigny nelle sue svariate sfaccettature emotive, riscuotendo calorosi consensi dal folto pubblico presente. Al baritono Valentino Salvini sono stati affidati i brani di Carlo Gérard, mentre quelli di Andrea Chénier, e cioè del protagonista, sono stati eseguiti con padronanza scenica e con appropriati accenti dal valido tenore cremonese Luca Bodini che ha mostrato di sapersi disimpegnare al meglio anche in quest'opera per lui un poco inusuale. Già allievo di Maria Laura Groppi, Bodini ha affinato con gli anni la sua tecnica e grazie a ciò, oltre che all'innata sensibilità, è in grado di affrontare ruoli molto diversi fra loro.

Corrado Ambiveri

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