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Mercoledì 13 Novembre 2002 - Libertà

Alla ricerca dei "fratelli spaziali"

I segnali del cosmo interpretati da Masserotti alla Fondazione

I Mercoledì della scienza, conclusasi alla Fondazione di Piacenza e Vigevano, hanno risvegliato la curiosità dei piacentini su argomenti fisico - matematici solitamente relegati in particolari ambiti disciplinari o retaggio di specialisti. Così ieri, Mauro Messerotti, Istituto nazionale di Astrofisica dell'Osservatorio astronomico di Trieste, su invito del liceo piacentino della comunicazione "S. Benedetto", con la relazione "L'universo comunica con noi: vedere e sentire i segnali del cosmo", ha illustrato le nuove frontiere dell'astrofisica, il significato di tutti i segnali provenienti dal cosmo e che ne denotano la straordinaria complessità. La conquista dello spazio si sta, inarrestabilmente, avverando e gli ingenti investimenti dell'industria aerospaziale hanno garantito inaspettati progressi. La speranza, quindi, di stabilire un contatto con "fratelli spaziali" si ravviva soprattutto quando i ricercatori scoprono - in pianeti o lontane galassie - sostanze compatibili con attività umane. La perentoria ed imprevista affermazione di Internet e la possibilità di gestire informazioni in tempo reale ha, poi, radicalmente modificato la percezione stessa della nostra vita, stimolato l'interesse per la profondità dell'universo, accorciato i tempi di reazione del frastornato uomo moderno proiettandolo in una dimensione ultraterrena, in un "luogo metafisico", nell'immensità siderale. Quali sono i segnali più frequenti provenienti dal nostro cosmo? "Dal cosmo arrivano soprattutto radiazioni elettromagnetiche, cioè forme di luce a diverse lunghezze d'onda estese dalla più energetica, i raggi X, fino alla meno energetica, le onde radio. C'è anche una componente particellare classificabile come segnale che proviene dai corpi celesti. Qualsiasi oggetto astrofisico emette radiazioni in buona parte dello spettro elettromagnetico e radiazione e luce non sono altro che messaggeri che informano sullo stato fisico di oggetti lontanissimi". Quali tipi di strumenti vengono impiegati per intercettare questi tipi di segnali? I tipi di strumenti dipendono strettamente dalla lunghezza d'onda della radiazione della luce che proviene dagli oggetti astrofisici perché, nel caso sia visibile, si usano telescopi impiegati anche per la radiazione infrarossa ed ultravioletta. Telescopi particolari vengono utilizzati nello spazio per la radiazione ultravioletta più energetica e per la radiazione X mentre, nel caso delle onde radio, si utilizzano radiotelescopi cioè telescopi particolari per captare queste forme di luce. Per le particelle si utilizzano contatori o telescopi a contatori di particelle.

Fabio Bianchi

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