Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
  Rassegna Stampa
spazio
  Comunicati Stampa
spazio
  Eventi Auditorium Piacenza
spazio
  Eventi Auditorium Vigevano
spazio
  Comunicazione
spazio

 
Home Page     Rassegna Stampa   


Venerdì 8 Aprile 2005 - Libertā

Il fascismo e l'estetica della politica

La conferenza - Il professor Giulio Maria Chiodi e l'Italia tra le due guerre. L'ideologia si manifestava in miti, riti e simboli

Dopo la pausa delle festivitā pasquali č ripreso ieri pomeriggio, con la conferenza sui "Profili estetici della politica" tenuta dal professore Giulio Maria Chiodi, il ciclo di incontri intitolato "L'Italia tra le due guerre. Politica e cultura", organizzato dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Piacenza e Vigevano in collaborazione con il Centro studi "Beonio-Brocchieri" di Lodi. Ordinario di Filosofia politica e del diritto, Chiodi insegna all'Universitā Federico II di Napoli e all'Universitā dell'Insubria a Como. Decano della Societā italiana di filosofia del diritto e politica, della quale č vicepresidente, č curatore della serie "Miti, Simboli, Politica" per l'editore Giappichelli di Torino. E proprio questa trilogia, di miti, simboli e politica, č stata al centro della conferenza di ieri, nella quale Chiodi ha parlato dei profili estestici della politica dell'Italia tra le due guerre come di un elemento caratteristico dell'ideologia fascista, che trovava la propria manifestazione in un nuovo stile politico espresso dai miti, riti e simboli di una nuova religione laica. Un concetto, quello di una politica caratterizzata da aspetti estetici, che č piuttosto difficile da acquisire per noi oggi, e che per questo Chiodi ha voluto spiegare ieri proprio illustrando il suo opposto: la mancanza del momento estetico nella politica che viviamo oggi quotidianamente. Un tempo, ha detto Chiodi, c'erano degli ideali, delle credenze relativamente comuni in cui la collettivitā si ritrovava compatta: oggi, questa partecipazione immaginativa, questo richiamo alla sensibilitā e alla partecipazione č venuto meno, lasciando un vuoto di passioni e di sentimenti che inquieta e sconcerta. Alla vita politica di oggi manca il momento simbolico, quella serie di riti, celebrazioni e manifestazioni in cui la collettivitā si riconosce e trova un'identitā comune. Manca il mito, di appartenenza e fondativo; manca il momento aggregativo, capace di celebrare un vissuto o un immaginato come tale e rimangono soltanto i momenti procedurali, che non hanno anima. Un esempio? L'Europa, ha detto Chiodi, sta nascendo senza un mito fondativo, senza quel momento epico che solo sarebbe capace di aggregare la collettivitā e dare un'identitā comune. C'č una forte carenza di estetica nella politica attuale, ha concluso Chiodi: la vita politica ha perduto questi aspetti, che invece negli anni tra le due guerre avevano avuto un forte ruolo nell'aggregazione sociale degli italiani, e si ritrova oggi oggetto di una forte burocratizzazione in senso procedurale, con politici e amministratori preoccupati soltanto di rispettare le procedure per deresponsabilizzarsi completamente.

Torna all'elenco | Versione stampabile

spazio
spazio spazio spazio
spazio spazio spazio