Mercoledì 13 Novembre 2002 - La Voce Nuova di Piacenza
La Ricci Oddi si allarga "Per Palazzo Enel è fatta"
L'anno della "svolta". Così l'assessore comunale alla cultura, Stefano Pareti, ha definito il 2003 in relazione al quasi certo ampliamento della Galleria Ricci Oddi, che comprenderà anche una parte dell'immobile del palazzo ex - Enel di via Santa Franca. La notizia è emersa dalla conferenza stampa di ieri indetta per informare sul ciclo di incontri dal titolo "Leggere l'arte", che da domenica prossima - come abbiamo già anticipato ieri - si svolgeranno presso la pinacoteca. Alla presenza del presidente della Galleria, comm. Lino Gallarati e del direttore Stefano Fugazza, l'assessore si è detto ottimista sulla riuscita, a breve, dell'ampliamento: "Stiamo lavorando in tal senso con la Ricci Oddi e con la Fondazione di Piacenza e Vigevano. Speriamo che possa essere aggiunto uno spazio importante per rendere visibili le opere attualmente nei depositi". Pareti ha poi ricordato "la volontà dell'Amministrazione comunale di collaborare con la Ricci Oddi, per valorizzarla e farla assurgere a quella dimensione nazionale che le compete. Il nuovo bilancio prevede un incremento del 50 per cento delle risorse destinate alla pinacoteca e pensiamo inoltre ad una serie di iniziative che la riguardano. Abbiamo realizzato la campagna pubblicitaria con i manifesti di alcune opere e ora vogliamo procedere con altre iniziative rivolte agli studenti. Le conferenze domenicali hanno riscosso un successo di pubblico che dimostra l'interesse suscitato dalle proposte di carattere culturale. Ora, però, dobbiamo muoverci per fare conoscere la Galleria anche fuori dalle mura cittadine". Veniamo quindi a conoscenza, dalle parole di Stefano Fugazza, che alcuni quadri della Galleria stanno intanto facendo "promozione" fuori città: "Al momento tre opere sono a Brescia, a Palazzo Martinengo per la mostra "Impressionismo italiano", un'esposizione curata da Renato Barilli che porta avanti la tesi dell'esistenza, nel nostro paese, di una corrente impressionista paragonabile a quella parigina, che quindi non ne deterrebbe l'esclusiva. Abbiamo prestato un quadro di Tranquillo Cremona, "Ritratto del Cavalier Bianchi", uno di Gioacchino Toma, "In Giardino", e un'opera di Cristiano Banti, "Bimbi al sole"".
Arriviamo dunque al tema della giornata, riguardante gli incontri che inizieranno domenica 17 novembre per concludersi domenica 15 dicembre. Una tradizione, come sottolinea Gallarati, iniziata quasi per caso nel 1995, proseguita illustrando l'opera di artisti locali, per poi allargare il raggio d'investigazione anche ad autori non piacentini presenti in galleria. A tutt'oggi sono state realizzate ben 118 conferenze, ma solo quelle della scorsa primavera possono vantare un volume che le raggruppa, edito grazie al contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Stessa sorte toccherà agli interventi del nuovo ciclo d'incontri. "Solitamente la Galleria - ha spiegato Gallarati - metteva a disposizione per l'avvenimento il salone degli Amici dell'Arte, quest'anno il salone ospiterà soltanto le prime tre, le restanti conferenze si terranno presso la sala dell'aula didattica".
E' stato Stefano Fugazza ad illustrare i contenuti delle cinque mattinate, affermando che "gli studiosi hanno privilegiato i materiali inediti, la ricerca d'archivio, proponendo studi di prima mano". Domenica prossima sarà la volta di Alberto Crispo, dell'Università di Parma, il quale tratterà di un'opera del 1920 di Amedeo Bocchi, "A sera sui giardini della cattedrale". Un lavoro di carattere sociale e, nel complesso della produzione del Bocchi, poco conosciuto. Domenica 24 sarà Pier Paolo Pancotto, romano, che insegna all'università di Pisa, a parlare di "Allieva dalle calze rosse", opera del 1960 di Vanda Seccia. Quest'ultima, allieva prediletta proprio di Amedeo Bocchi e ancora oggi in attività, ha recentemente donato alla Galleria Ricci Oddi tre opere, che sono esposte nel Palazzo della Prefettura. Il 1 dicembre toccherà al prof. Ferdinando Arisi relazionare sull'opera del Toncini, pittore romantico piacentino di cui è in corso una mostra a Palazzo Galli. L'8 dicembre, Gyonata Bonvicini, dell'Università di Parma, interessato ad un filone di pittura letteraria di matrice simbolista, analizzerà "La colonna di fumo", chiamata anche "Il fuoco", dipinto del 1900 di Plinio Nomellini. Infine, domenica 15 dicembre, sarà la studiosa di pittura lombarda, Lucia Pini, a intrattenere il pubblico sul quadro "La partenza del coscritto" del 1862 di Gerolamo Induno.
Filippo Lezoli