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Mercoledì 13 Novembre 2002 - La Voce Nuova di Piacenza

Medici clown, Lions in campo

I soci del club castellano si stanno impegnando in raccolte di fondi a sostegno della comicoterapia

Castel San Giovanni - Un piccolo paziente dell'ospedale, spaventato dai camici bianchi, si rifiuta di respirare? Niente panico, il dottore clown lo inviterà a fare le bolle di sapone e lo stetoscopio del medico tradizionale potrà visitarlo. E' uno degli espedienti della comicoterapia, dal 2000 introdotta nella Pediatria del nosocomio piacentino. L'iniziativa da oggi sarà sostenuta anche dal club Lions di Castel San Giovanni. I soci si stanno impegnando in raccolte fondi (direttamente e attraverso sensibilizzazione delle altre associazioni locali) e campagne informative.
Un primo passo è stato compiuto all'ultima riunione serale dei Lions. "Raramente abbiamo notato tanto entusiasmo fra i nostri affiliati, mentre parlava il professor Biasucci", ha affermato la presidente Adriana Barattucci Riva, presente ieri a una conferenza stampa indetta dal sodalizio castellano per continuare il percorso di divulgazione. Con lei, nella sala - bar dell'ospedale, il primario di Pediatria Giacomo Biasucci, la presidente della cooperativa Esedra Monica Lena, la comicoterapeuta Marcella Genovesi (in arte Freccetta), il presidente di circoscrizione dei Lions Carluccio Codeghini e il cerimoniere della sezione castellana Giovanni Orlandi. Biasucci ha spiegato la "visione olistica": nel curare insieme le componenti psicologica e fisica del bambino vengono favoriti i tempi di guarigione. La comicoterapia parte da lontano. In principio esistevano solo ambienti pediatrici piuttosto freddi, con strutture e camici immacolati. Il bambino ammalato acquistava dolore e perdeva la sua quotidianità fatta di giochi e ambiente domestico. Sono poi arrivati, in un cambio di mentalità difficile da affrontare, i permessi ai genitori anche per l'intera giornata, le decorazioni ai muri (l'ospedale piacentino ne è ricco) e la presenza di educatori che ogni giorno intrattengono i pazienti. Da ultimo, "fiore all'occhiello", è arrivato il dottore clown. A livello nazionale, le strutture che ne dispongono si contano sulla punta delle dita. Gli operatori nostrani, formati grazie alla cooperativa Esedra, di recente hanno terminato un corso, unico in Italia, di 570 ore, di cui 270 di stage in pediatria a Piacenza e Fiorenzuola, in geriatria a Borgonovo (pure ai nonni giova la "terapia del sorriso") e in un centro riabilitativo. Le cinque ragazze partecipanti, ancora volontarie, hanno ricevuto un certificato di competenza. Il gruppo, battezzato "Risabisonti", forma un valido triangolo con medici e familiari per ottenere il massimo benessere del paziente. "Il nostro obiettivo - ha spiegato Monica Lena - è trasformare il dottore clown in figura professionale". A breve, per circa sei mesi, le ragazze saranno retribuite con finanziamenti della Fondazione di Piacenza e Vigevano, sommati a quanto raccoglieranno i Lions.

Angela Zeppi

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