Martedì 12 Novembre 2002 - La Voce Nuova di Piacenza
La fotoreporter dei miti oggi signora dell'editoria
"Da Hemingway a Greta Garbo. In ogni sua fotografia c'è una certa peculiarità. Inquadrature ravvicinate, coraggiose, piene, ricche di dettagli e composte con un delicato gusto estetico". Così Denis Curti, sul Corriere della sera del 24 novembre di due anni fa, descriveva Inge Feltrinelli fotografa a proposito della mostra "Inge Fotoreporter", dedicata alla prima fase di vita della manager - editrice, quando ventenne, signorina Schoenthal, lasciò Gottinga ed entrò in uno studio fotografico per imparare la professione. "Quel mestiere non lo continuò per molto - ci ricorda Lina Sotis, sempre sul Corriere del novembre 2000 - , ma mai, anche nella sua seconda vita editoriale, smise di fare foto, tanto che nella sua casa di via Andegari, con il passare degli anni e l'aumentare delle persone celebri da lei conosciute, le casse di fotografie, o di negativi mai stampati, erano ormai un'enormità".
E questo è uno dei tanti aspetti della Inge che porta quel cognome così importante, e che incontreremo dopodomani sera, alle 21, all'auditorium Santa Margherita della Fondazione di Piacenza e Vigevano (via Sant'Eufemia 12) ad inaugurare il ciclo di incontri "Testimoni del tempo", promosso da Comune e Fondazione. Verrà a parlarci di libri: "Dal bast - seller all'impegno politico" ripercorrendo le vicende drammatiche e felici della casa editrice di via Andegari, dagli anni del marito fondatore (Giangiacomo Feltrinelli) a quelli attuali del figlio Carlo Feltrinelli.
Nata e cresciuta in Germania, Inge Feltrinelli è stata fotoreporter per diverse testate europee, intervistando e ritraendo con grande efficacia Hemingway, Picasso e Simone de Beauvoir prima di trasferirsi a Milano nel 1960; ha lavorato ad Amburgo, New York e Parigi, realizzando ritratti di tanti personaggi illustri tra cui, anche Gary Cooper, Anna Magnani e Billy Wilder. Tra le foto più famose quella di Greta Garbo pubblicate da Life e il reportage su Ernest Hemingway realizzato alla Finca Vigia. ("Il viaggio da New York a L'Avana era stato scomodo e avventuroso, quindi entusiasmante per una ragazza come Inge Schoenthal, fotoreporter tedesca molto giovane, molto carina, senza un soldo, senza timidezze, senza paure, con poca ambizione professionale ma molta voglia di conoscere il mondo e di incontrare persone intelligenti, colte, importanti. Andava a conoscere Ernest hemingway che allora, nel 1953, a cinquantaquattro anni, aveva già scritto tutti i suoi capolavori ed era una delle massime celebrità letterarie mondiali", così la ricorda Natalia Aspesi, "Inge fotoreporter" ediz. Senior Service Books, 2000). Al fianco del marito alla Giangiacomo Feltrinelli, editore, si è dedicata all'azienda editoriale, diventandone vicepresidente nel 1969 e presidente nel 1972. Viaggiatrice curiosa e instancabile, continua a contribuire allo sviluppo culturale del nostro paese, pubblicando alcuni tra i più importanti scrittori stranieri, e promovendo con successo gli autori italiani all'estero. Gli autorevoli riconoscimenti ricevuti in patria e all'estero testimoniano il suo ruolo di protagonista indiscussa del mondo culturale, politico ed editoriale sempre più libero da frontiere.
Inge Schoenthal Feltrinelli, dunque dal 1972 presidente della Giangiacomo Feltrinelli Editore, è oggi una delle personalità più interessanti e cosmopolite nel campo dell'editoria.
Dopo l'incontro con Giangiacomo Feltrinelli gli interessi di Inge si spostarono decisamente dalla fotografia all'editoria. Da allora riprese in mano la macchina fotografica solo poche, ma significative volte, per ritrarre gli amici scrittori, come Allen Ginsberg, Nadine Gordimer e Gunter Grass, o come fece a Cuba con Fidel Castro, del quale Feltrinelli doveva pubblicare l'autobiografia.
t.p.