Sabato 9 Novembre 2002 - Libertà
Dopo la festa ora è il tempo degli affari
Per affrontare l'avventura il Consorzio agrario ha anche fatto eseguire ricerche di mercato tra i tedeschi. Il nuovo Punto alimentare fa i conti con il fatturato: un piano di 5 anni
DAL NOSTRO INVIATO BERLINO - "Di tutti i nostri agricoltori conosciamo vita, morte e miracoli. Perché allora non fare un programma di valorizzazione dei prodotti piacentini in grado di far guadagnare loro più soldi?". Così, con questo interrogativo, un anno fa nasceva al Consorzio agrario di Piacenza il progetto del Punto alimentare piacentino in Fredrichstrasse a Berlino. Lo ha ricordato ieri, durante la cerimonia inaugurale il presidente dello stesso Consorzio Emilio Bertuzzi.
Bertuzzi con il direttore Giuseppe Colpani ha voluto portare avanti con estrema decisione l'idea, passando in soli nove mesi dall'approvazione del progetto (da parte del Consiglio di amministrazione del Consorzio) al battesimo ed all'apertura in pubblico. Il sistema per fare "guadagnare più soldi" ad agricoltori e produttori piacentini - secondo Bertuzzi e Colpani - è semplice: "Ribaltare su di loro il valore aggiunto dei loro prodotti, valore che oggi è in mano ad altri intermediari". Filiera produzione - vendita corta, insomma. Come dire: meno passaggi di mano e più soldi per chi, nello stesso tempo, è produttore e venditore.
INVESTIMENTI - Quella di ieri è stata una grande festa, ma ora i numeri dovranno anche tornare, come sottolineano senza mezze misure Bertuzzi e Colpani. In questo progetto, per il quale era a suo tempo stata costituita anche un'apposita società, la Key Cap Piacenza, il Punto alimentare di Berlino rappresenta un passaggio importante, se non decisivo. Con tempo e razionalità tutta piacentina: per rientrare nell'investimento il Key Cap si è dato un tempo di 4 - 5 anni. A fronte di un investimento di 1.085.000 euro per il Punto di Berlino, si conta infatti di avere nel primo anno di attività un fatturato di circa 2.500.000 euro. "Ma già con 1.800.000 euro all'anno - dice Colpani - il risultato potrebbe essere positivo, anche se l'obiettivo di 2.500.000 euro potrebbe teoricamente arrivare anche ad un massimo di 3.300.000 euro...".
TEST - Per ridurre al minimo i rischi di questa avventura commerciale, Key Cap ha anche fatto effettuare test di mercato sui consumatori tedeschi ed ha tenuto d'occhio quello che fanno i tanti (circa 500) ristoranti italiani a Berlino. Dai test è risultato che il cliente tipo della nuova struttura polifunzionale con negozio, ristorante e bar è "un consumatore - spiega ancora Colpani - di fascia alta, curioso di provare cose nuove, esigente in fatto di qualità, che vuole pagare un giusto prezzo e che spesso desidera anche rivivere emozioni provate durante sue precedenti vacanze in Italia".
TARGET - Ma non solo: per cercare di sfruttare al massimo le proprie potenzialità il nuovo Punto alimentare piacentino ha individuato un target "variabile" di clientela: gli studenti al mattino, gli impiegati ed i manager degli uffici a mezzogiorno ed i giovani alla sera.
TRACCIATI - Un altro sensibile investimento ha poi riguardato la cosiddetta "tracciabilità", ovvero il sistema informatico che permette di risalire alle origini dei sigoli prodotti acquistati. Per avviare il sistema, che è anche stato brevettato, sono stati stanziati 600 - 700mila euro.
ATTORI - L'iniziativa del Punto alimentare è stata pensata, coordinata e sviluppata dal Consorzio Agrario con il sostegno azionario delle locali banche Banca di Piacenza, Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza; del Consorzio Piacenza alimentare, della Camera di Commercio, delle Cooperative di produzione Santa Vittoria (settore caseario) e Terre dei Farnese (settore vitivinicolo); nonché della Fondazione di Piacenza e Vigevano che ha offerto un sostegno con un primo contributo per l'anno in corso.
"NOVITA'" - "E' importante e significativo - ha sottolineato ancora Bertuzzi - che unitamente alle banche locali abbiano aderito gli stessi consorzi dei produttori nel settore caseario e vitivinicolo. Si tratta di cooperative di agricoltori, soci anche del Consorzio agrario, che possono vedere valorizzato e meglio finalizzato il loro duro lavoro quotidiano. E' un modo nuovo di fare Consorzio che ha i suoi rischi ma oggi non si può più rimanere fermi. Dobbiamo essere capaci, se vogliamo sostenere davvero l'agricoltura e di creare nuovi sbocchi che diano maggiore tranquillità ai produttori per il futuro". DUSSELDORF - Accanto all'attività del Punto alimentare, è intato già partita anche una parallela attività di promozione dei prodotti piacentini nella grande distribuzione tedesca. I primi interventi puntano in particolare sulle zone di Berlino e di Dusseldorf.
Pier Carlo Marcoccia