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Venerdì 8 Novembre 2002 - La Voce Nuova di Piacenza

L'esperienza piacentina del Daiee

L'esperienza piacentina del Daiee (Design for all information exchange Europe) è stata richiesta ancora una volta dalla Comunità europea. La presidente dell'associazione, architetto Mitzi Bollani, oggi stesso si recherà a Bruxelles per incontrare i delegati degli altri stati europei e iniziare insieme un nuovo progetto: stabilire delle linee guida per rendere accessibili gli edifici a tutti, comprese quindi le persone con limitate capacità motorie e sensoriali. Tali linee guida serviranno poi alla Comunità europea per varare una normativa. Mitzi Bollani è da tempo sensibile ai problemi dei disabili: già nel 1973 scelse la facoltà universitaria di architettura sociale e dal 1986 collabora a livello europeo per difendere il diritto delle persone, senza discriminazioni, a partecipare alle attività sociali. Il lungo impegno ha condotto, il 10 marzo 2000, alla fondazione dell'Associazione nazionale per il Daiee (con sede proprio a Piacenza), parte integrante della rete di associazioni parallele nate negli altri Stati europei.
Il Daiee opera a favore non solo dei disabili, ma anche dei bambini, degli anziani o magari di un atleta perfettamente in forma che però soffre di attacchi di panico. "Nelle scelte di oggi - spiega l'architetto Bollani - manca la logica nelle priorità. Si perde nel momento in cui viene oltrepassata la sfera familiare. Nelle famiglie si pianifica e si cambiano le priorità secondo l'evoluzione del nucleo; nell'ambito dei servizi invece c'è scarsa coscienza".
Le priorità dell'associazione sono tre: servizio (ogni attività pubblica deve essere fruibile da tutti), salute (un'azione a favore di un gruppo di individui non deve penalizzarne altri) e sicurezza (minimizzare il rischio di incidenti per chiunque, dal bambino al disabile in carrozzella). Questi obiettivi vengono perseguiti con azioni a livello locale, come la guida turistica di cui riferiamo a parte, nazionale ed europeo, come il gruppo di lavoro che sta per partire. O come la creazione del network composto da quattro Stati che attualmente si sta occupando della prevenzione incendi. Eurepean fire research 2000/2003 è un partneriato fra Belgio, Irlanda, Italia e Svezia che entro la fine del 2003 si è posto l'obiettivo di completare una progettazione pratica di prevenzione incendi che tenga in considerazione la protezione di tutti. Ad esempio prevedere in un edificio la presenza di addetti che possano aiutare il pubblico in caso di emergenza o creare uno "spazio calmo" al sicuro dalle fiamme per un numero di ore sufficiente ad evacuare la persone con qualsiasi problema. Le soluzioni trovate verranno proposte alla Comunità europea per eventualmente colmare l'attuale vuoto legislativo; alcune raccomandazioni saranno indirizzate all'attenzione delle squadre di soccorso e dei vigili del fuoco.
La ricerca è stata promossa dalla nostra concittadina Mitzi Bollani e dall'architetto C. J. Walsh, entrambi esperti del gruppo Eca (European concept of accessibility). Giappone e Stati Uniti stanno osservando con interesse gli sviluppi dello studio. L'Italia sta esaminando gli edifici dove si svolgono attività socio - sanitarie (ospedali, case di cura e di riposo), l'Irlanda l'edificio pubblico, la Svezia l'edificio storico e il Belgio l'operatività degli interventi dei pompieri (sta sperimentando un modo valido per la chiamata da parte di chi non riesce a usare il telefono). In Italia sono impegnati con questo studio una quindicina di addetti provenienti, oltre che da Piacenza, da Ravenna, Roma, Pordenone, Genova e Pisa. Appartengono all'associazione per il Daiee, ai vari comandi dei vigili del fuoco, nonché a Ausl, Comune e Provincia di Piacenza.

Angela Zeppi

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