Venerdì 8 Novembre 2002 - Libertà
Viaggio tra le grandi voci del '900
Amici della Lirica - Quattro appuntamenti in Fondazione dal 18 condotti da Gualerzi e Landini. Dai cilindri al Cd: i cantanti che hanno fatto la storia
"Imperdibile", per una volta, non è una parola grossa: tale, per tutti i veri melomani, si annuncia infatti Le voci storiche del Novecento - Un secolo di interpreti attraverso il disco, ciclo di conferenze corredato da opportuni ascolti (con registrazioni di reperibilità spesso non facile) che sarà ospitato dall'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano in via Sant'Eufemia. Organizzato dagli Amici della Lirica col sostegno della Fondazione e della Regione, il programma di Le voci storiche del Novecento si articola in 4 incontri a cadenza più o meno mensile condotti da due "vociologi" di autorità e dottrina indiscutibili come Giorgio Gualerzi e Giancarlo Landini. Sono stati i due critici musicali a suggerire lo schema dell'esposizione, che si svolge in ordine cronologico attraverso "tappe" che coprono ciascuna 25 anni del secolo scorso (includendo trasversalmente differenti registri vocali, repertori, "scuole" nazionali) e sono intelligentemente suddivise in "ere tecnologiche" basate sulle tecniche di registrazione e riproduzione del suono di volta in volta in voga. Dell'interesse che queste conferenze presentano, è appena il caso di parlare. Si tratta, in primo luogo, di un'occasione difficilmente ripetibile di dare corpo (anzi, voce) a miti della cultura del Ventesimo Secolo di entità spesso fantasmatica per l'ascoltatore comune. Tutti hanno sentito parlare di Enrico Caruso come del tenore per eccellenza, ma quanti hanno ascoltato le sue incisioni. Artisti di vertiginosa grandezza (Claudia Muzio, Lauritz Melchior, Titta Ruffo, Ebe Stignani, Cloe Elmo, Chaliapin, Nazzareno De Angelis...), per moltissimi appassionati anche agguerriti, non sono che nomi. Ora, non solo tutti potranno ascoltare queste (e decine e decine di altre) voci leggendarie, ma anche rendersi conto di quanto, in 100 anni, sia mutato il gusto corrente nell'interpretazione dei diversi filoni di repertorio. Ecco, riassunto qui di seguito, il programma delle 4 "conversazioni" (la cui registrazione sarà posta in seguito a disposizione di scuole, università, conservatori, biblioteche e associazioni). Lunedì 18 novembre: "L'era del disco acustico (1900 - 1925): dai cilindri del Colonnello Mapleson a Caruso e ai cantanti degli Anni Venti". Gli ultimi bagliori della scuola italiana tardo - ottocentesca e l'emergere del Verismo e della generazione di Caruso, Ruffo, De Luca, Carelli e Pinto - La tradizione francese del grand - style, da Jean de Reszké alla Delna - La scuola wagneriana e i cantanti di stile germanico - I cantanti della Russia imperiale, da Chaliapin a Smirnov - I soprani di coloratura, dalla Galli - Curci alla Pinkert. Lunedì 9 dicembre: "L'era del disco elettrico (1926 - 1950): dall'affermazione di Gigli, Schipa, Pertile e Lauri - Volpi". La scuola italiana, coi quattro tenori citati nel titolo e ancora Masini, Merli, Tagliavini, Stabile, Galeffi, Capsir, Pampanini, Muzio, Stignani, Pasero, Pinza - La scuola francese, dalla Pons a Thill a Luccioni - La scuola tedesca, con Melchior e Lorenz, la Flagstad, La Schwarzkopf - Gli ultimi splendori della scuola slava - La scuola anglo - americana, dalla Ponselle a Tucker a Warren. Martedì 7 gennaio: "L'era del microsolco (1951 - 1975): dall'età della Callas, della Tebaldi, di Del Monaco e di Di Stefano alla Belcanto - Renaissance". I "favolosi" anni '50 dominati dalla scuola italiana - Il fenomeno Callas - Una nuova generazione di voci storiche: Corelli, Bergonzi, Scotto, Freni - La Belcanto - Renaissance: dalla Caballé alla Sutherland alla Horne a Kraus - Gli ultimi bagliori della scuola tedesca da Windgassen alla Nilsson - L'inizio della crisi della scuola russa. Lunedì 20 gennaio: "L'era del Cd e del Dvd (1976 - 2000): dai tenori di Caracalla alla generazione emergente". La globalizazzione delle scuole - I Tre Tenori, Bruson, Nucci e Ghiaurov - La generazione attuale - Gli specialisti del Belcanto, la riscoperta del Barocco, la ritrovata centralità di Mozart.
Oliviero Marchesi