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Mercoledì 6 Novembre 2002 - Libertà

Secondo Novecento: come sono cambiate la cultura e la società

Prima conferenza in Fondazione

"Piacenza ed altri luoghi del secondo Novecento", coraggiosa iniziativa culturale articolata in diversi incontri per conoscere e rivalutare "luoghi" - cioè momenti, fatti e persone - degli ultimi decenni cui la riflessione contemporanea ha, purtroppo, dedicato poco spazio perché spesso portata ad approfondire solo il lontano passato. Come, viceversa, dimostrato l'altra sera alla Fondazione di Piacenza e Vigevano in occasione della presentazione dell'interessante ciclo di conferenze sia da Fausto Fiorentini, nella sua breve ma esauriente cronistoria, che da Stefano Fugazza, nell'illustrare la letteratura piacentina recente, non è assolutamente vero che manchi sedimentazione critica, distacco generazionale, maturità e materiali per individuare, sin d'ora, le tendenze generali della seconda metà del secolo scorso. Siamo già in grado di tracciare un bilancio completo e riproporre un'attendibile ricostruzione di quanto accaduto a Piacenza senza nessun rischio di manipolazione della verità o travisamento del dato storico e, soprattutto, senza altri indugi pena la perdita di lucidità ed organicità. Se i contributi sono originali e provengono da personaggi di spicco, gli avvenimenti importanti e destinati ad incidere, in positivo o negativo, su evoluzione e sviluppo della società, non servono, di certo, periodi d'incubazione eccessivamente lunghi per giudicare una determinata epoca. Fiorentini, delineando l'andamento di settori vitali della nostra realtà, ha sottolineato come Piacenza abbia radicalmente mutato assetto, configurazione ed importanza strategica per diversi fattori. Innanzitutto la rapida meccanizzazione dell'agricoltura che ha liberato mano d'opera potenzialmente impiegabile dapprima in campo edilizio e, quindi, in campo industriale dove, con grande abilità, alcuni brillanti imprenditori hanno creato una solida struttura di base. Ed hanno, quindi, innescato la perentoria affermazione del terziario, dei servizi di supporto, logistici e bancari soprattutto, di tutto quell'indotto con in testa il sistema scolastico, progressivamente arricchitosi di nuove specializzazioni sia secondarie che universitarie. Come poi ulteriormente ribadito anche da Fugazza, Piacenza ha espresso riconoscibili e validissime novità letterarie nonché personalità di assoluto prestigio anche in ambito culturale. Tra i tanti Alberto Cavallari e Sandra Petrignani nel giornalismo; nella narrativa Ennio Concarotti, Igino Maj e Vittorio Curtoni, uno dei padri addirittura della fantascienza italiana. Ma è, forse, in campo poetico che Piacenza può vantare un gran numero di talenti, autori raffinati e sensibili: Ferdinando Cogni, Nello Vegezzi, Aldo Braibanti, Bruna Milani, Maurizio Bottigelli, Eugenio Mosconi solo per citarne alcuni. Da non dimenticare, infine, la saggistica con Piergiorgio Bellocchio, Angelo Del Boca e Grazia Cherchi.

Fabio Bianchi

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