Venerdì 1 Novembre 2002 - La Voce Nuova di Piacenza
Ciclo di incontri dedicati alla seconda metà del Novecento
Nelle scuole l'ultima storia piacentina
Non è un corso organizzato dalla scuola e per la scuola, quello intitolato "Piacenza e altri luoghi nel secondo Novecento". Lo ha messo in evidenza il direttore della scuola media "Dante e Carducci", Luigi Paraboschi, nel presentare il programma di attività che partirà il 4 novembre nell'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Promossa da Comune, Banca di Piacenza, scuola Dante e Carducci, Centro scolastico agrario, Conservatorio Nicolini e Famiglia Piasinteina (con il patrocinio dell'Amministrazione provinciale), l'iniziativa mira, ha detto l'assessore comunale alla Cultura Stefano Pareti "ad avvicinare gli studenti, gli insegnanti e la città intera alle vicende storiche del secondo Novecento che hanno attraversato la nostra realtà locale. Quindi una microstoria e una microcultura, che però hanno valore di carattere fondamentale e generale. Leggeremo la città attraverso le espressioni del mondo culturale ed artistico per arrivare a cogliere il significato del percorso che la città ha compiuto nella seconda metà del Novecento. Un'opera meritoria che abbiamo, in quanto Comune, deciso di sostenere a livello organizzativo, perché la riteniamo utile a sviluppare ulteriormente il livello di coscienza civica dei nostri cittadini. Si può vedere in questa iniziativa una sorta di anticipazione del secondo tomo sul volume "Storia di Piacenza" del ‘900 che non è ancora uscito: un faro nel nostro panorama culturale che si indirizza su vicende a noi vicine ma ancora poco note, soprattutto alle generazioni più giovani".
Presenti anche il direttore della Fondazione di Piacenza e Vigevano, Alessandro Lunati, l'assessore provinciale alla Cultura Vittorio Anelli, la professoressa Peirano, direttrice del corso, il preside dell'Istituto Agrario Mauro Sangermani, Danilo Anelli, presidente della Famiglia Piasinteina e infine un nutrito gruppo di alunni della Dante e Carducci.
Ciò che emerge un po' da tutti gli interventi dei presenti, è l'estrema velocità di cambiamento che caratterizza l'odierna società, e di conseguenza la precoce storicizzazione di avvenimenti a noi vicini in senso cronologico. La parte interessante e stimolante del suddetto processo, è costituita dal fatto che, come ha detto l'assessore Anelli "La storia recente non è ancora fossilizzata in processi di causa - effetto né in rigide settorializzazioni. Il bello della storia recente sta appunto nel fatto che essa è aperta al dibattito, al confronto: non è un caso che tre dei tredici incontri previsti siano organizzati e strutturati sotto forma di tavole rotonde. Per esempio, il 5 dicembre parleremo delle arti figurative: al dibattito interverranno critici, certo, ma anche artisti importanti che hanno fatto la storia degli ultimi cinquant'anni del nostro secolo, come Armodio, Casali e Perotti. Questi artisti porteranno la loro testimonianza diretta, il loro "fare arte", contaminato per forza di cose dalla loro esperienza e dalla loro individualità. Ciò accadrà anche quando si parlerà di teatro, e soprattutto nell'ambito della serata conclusiva: una tavola rotonda sul rapporto tra istituzioni e mecenatismo".
Significativi anche gli interventi di Sangermani e della professoressa Peirano, che concordano: "La scuola non deve solamente diffondere la cultura: deve promuoverla. Cercheremo di impostare nei giovani una corretta cultura e soprattutto la cosiddetta economia della memoria".
Laura Bricchi