Giovedì 30 Gennaio 2003 - Libertà
Tra i monti nel cuore della tradizione. Feste e danze popolari, concerti e paesaggi di Valtrebbia
Domenica alle 15 il video verrà presentato all'Auditorium del Comune di Bobbio. Un documentario (con musiche e interviste) realizzato da Roberto Dassoni e Daniele Signaroldi
Il ritorno di fiamma che da qualche anno va conoscendo tra i giovani la musica tradizionale della nostra civiltà contadina (quella vera, che nulla ha a che fare con le seduzioni commerciali di ciò che oggi viene chiamato "liscio"), e in particolare quella del nostro Appennino, è una delle tendenze più apprezzabili - e consolanti, per chi ha a cuore l'importanza di un simile patrimonio - che la vita culturale piacentina abbia conosciuto negli ultimi anni. Ne fanno fede, ogni anno, la folla di giovani che la sera del 30 aprile accorre a Marsaglia per quella notte assolutamente magica che è il Calin di Maggio, le centinaia di persone di tutto il Nord Italia che per due giorni si radunano a Degara di Bobbio per quella grande festa di musica e danze dei nostri nonni che è "Bala Ghidòn", il successo di manifestazioni come "Guarda la luna" e soprattutto "Un'isola tra i monti", la rassegna musicale che si diparte da "Bala Ghidòn" e fra giugno, luglio e agosto porta i migliori interpreti della tradizione popolare delle Quattro Province (oltre a valentissimi ospiti del resto d'Italia) a suonare nei paesi della Vatrebbia e della Valluretta. Ora "Un'isola tra i monti" è diventato anche il titolo di un bellissimo documentario, che immortala l'edizione 2002 della rassegna e sarà presentato ufficialmente domenica 2 febbraio alle 15 nell'Auditorium del Comune di Bobbio. Prodotto dalla Comunità Montana di Bobbio a cura dell'associazione Pais e Mond (col contributo e il patrocinio di Fondazione di Piacenza e Vigevano, Provincia, Camera di Commercio-Industria-Artigianato-Agricoltura e i Comuni di Bobbio, Cerignale, Coli, Cortebrugnatella, Ottone, Piozzano, Travo e Zerba), questo video di 60 minuti è girato da Roberto Dassoni, giovane regista piacentino autore di programmi tv per Telelibertà e di diversi documentari (tra cui "Piacenza: immagini, suoni, emozioni" e "Ci vogliono anni per diventare giovani" sul poeta Ferdinando Cogni). Il montaggio è curato da Daniele Signaroldi, bravissimo a condensare in un'ora, sotto la dirtezione di Dassoni 30 ore di densissimo "girato" fitto di interviste a musicisti, di colloqui con vecchi e giovani abitanti delle nostre montagne, di feste e danze popolari, di concerti e dei meravigliosi paesaggi dell'Alta Valtrebbia, veri protagonisti - con la musica - di questo filmato, di cui è stata prodotta anche una versione in lingua inglese. I testi recitati che fanno da sfondo alle immagini sono del giovane scrittore piacentino Marco Bosonetto (autore dei romanzi "Il sottolineatore solitario" e "Nonno Rosenstein nega tutto"). Il documentario è strutturato come un viaggio in otto tappe scandito dal calendario delle maggiori feste popolari del nostro Appennino, che esplora la Valtrebbia seguendo un percorso in gran parte alternativo rispetto alla grande arteria della Statale 45: da Piozzano a Ottone passando per Pigazzano, Travo, Perino, Coli, Bobbio, Marsaglia, Cerignale, Zerba e Pej. A fare da padrona è la musica straordinaria - gighe, alessandrine, monferrine, perigurdini e ballate, con strumenti profondamente radicati nell'anima delle nostre montagne come il piffero e la "müsa" - dei protagonisti del "folk revival" delle Quattro Province (Müsetta, Enerbia, Per le Vie dell'Oltregiogo, il Coro di Marsaglia, Stefano Valla e Daniele Scurati) insieme con musicisti tradizionali di altra estrazione (Ten da Chént, Banda Brisca, Lou Dalfin, Bonifica Emiliana Veneta). Prodotto in occasione dell'Anno Internazionale della Montagna celebrato dall'Onu nel 2002, "Un'isola tra i monti" parteciperà al Festival Cinematografico della Montagna e sarà mandato in onda a breve da Telelibertà. Dopo la distribuzione promozionale in Valtrebbia e Valluretta, il film sarà presto messo in vendita, giocando - nell'intenzione dei promotori - un'importante ruolo promozionale non solo per la prossima edizione del festival ma per la stessa Comunità Montana.
Oliviero Marchesi