Sabato 25 Gennaio 2003 - La Voce Nuova di Piacenza
Holding, il sì degli Industriali
L'Associazione partecipa alla finanziaria per lo sviluppo prevista dal Patto per Piacenza
Nuove adesioni per Piacenza Holding, la finanziaria per lo sviluppo e il sostegno alle piccole aziende piacentine. Partecipa, con uno stanziamento di 10mila euro, anche l'Associazione degli industriali di Piacenza, mentre la Camera di commercio conferma concretamente il proprio impegno con la deliberazione di 20mila euro. "L'iniziativa - ha detto di recente il presidente della Camera di commercio, Luigi Gatti - potrà configurarsi come un valido strumento di sostegno dell'economia locale e di sviluppo delle iniziative economiche della piccola e media impresa, assai diffusa nel nostro territorio". E' emerso durante l'incontro promosso ieri alla Fondazione di Piacenza e Vigevano da Augusto Rizzi, coordinatore del Comitato strategico del Patto per Piacenza, ideatore della Holding. Alla riunione hanno partecipato una quindicina tra imprenditori e operatori economici piacentini: un numero inferiore agli inviti che lo stesso Rizzi aveva spedito. Fra le grandi assenze, quella dell'imprenditore Mazzoni, che in altre occasioni aveva comunque manifestato approvazione per questa iniziativa. Fra le altre disponibilità a partecipare e a sostenere il progetto, quella di Mario Spezia, presidente di Confcooperative; assente invece il presidente di Legacoop, Marco Carini. Sostegno esplicito all'iniziativa anche da Cementirossi. Confermata anche la partecipazione di Rdb (presieduta dallo stesso Augusto Rizzi), che prende parte a Piacenza Holding con circa 25mila euro, cifra corrispondente al 12,5 per cento del capitale sociale della nuova finanziaria, che dovrebbe attestarsi intorno ai 200mila euro. Sicuro pure il sostegno del padrone di casa, la stessa Fondazione, per conto della quale il presidente Giancarlo Mazzocchi ha annunciato una partecipazione quantificabile in altri 25mila euro, pari a un altro 12,5 per cento. Infine, sul fronte prettamente finanziario, sono impegnate, con un cinque per cento ciascuna, Banca di Piacenza, Banca Farnese e Cassa di Risparmio.
Quello di ieri, in via Sant'Eufemia, è stato un incontro interlocutorio, nel corso del quale Rizzi ha illustrato di nuovo il progetto e ha fatto il punto sulle adesioni. Consensi assai significativi, ma non ancora sufficienti per costituire la società: dei 200mila euro previsti, ne mancano circa 100mila. Quindi la società non si è potuta costituire. Gli operatori economici presenti hanno però approvato l'idea e hanno invitato Rizzi ad andare avanti, contattando direttamente tutti i soci potenziali. Alcune perplessità sono però emerse a proposito della disponibilità delle aziende a farsi "analizzare" al fine di accedere ai finanziamenti e agli altri servizi di sostegno e sviluppo della Holding. Alla costituzione e all'attività della Holding dovrebbe partecipare anche una società di venture capital specializzata nel settore.
Rizzi si è dato il tempo di una quindicina di giorni per tirare le somme e verificare la possibilità di concretizzare l'iniziativa. Riprenderà quindi l'opera di tessitore, alla quale è stato ampiamente abituato dall'impegno nel Patto, ma non a tempo indeterminato: se veramente si creeranno le condizioni per nuove adesioni in tempi ragionevoli, si va avanti. Altrimenti se ne trarranno le conseguenze. Oggi, a palazzo Farnese, nell'ambito del convegno che si svolgerà per celebrare la ricorrenza della firma del Patto per Piacenza (gennaio 2002), Piacenza Holding dovrebbe essere citata fra i progetti prioritari del Comitato strategico. Piacenza Holding è stato anche uno dei progetti che l'Amministrazione comunale ha suggerito di legare in modo più organico ad altri progetti di sviluppo economico della città e della provincia.