Mercoledì 22 Gennaio 2003 - La Voce Nuova di Piacenza
Voci tra cd e dvd
Ultima serata per la rassegna organizzata dagli Amici della lirica
Quarto e ultimo appuntamento lunedì sera con Giancarlo Landini e Giorgio Gualerzi a presentare, nell'Auditorium della Fondazione, "L'era del CD e del DVD" per il ciclo di conversazioni "Le voci storiche del novecento", organizzato dagli Amici della lirica, con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano e della Regione Emilia Romagna. Basandosi sull'ascolto di registrazioni d'epoca, dai dischi acustici a quelli elettrici dai microsolchi a trentatre giri ai moderni CD e al DVD, l'iniziativa ha offerto l'occasione per un approccio con la storia del teatro lirico attraverso le voci dei grandi, grandissimi cantanti.
Lo sviluppo in modo consistente di nuove tendenze concorre a determinare i tratti caratteristici del periodo: la cosiddetta Rossini Renaissance con la fondazione del Festival di Pesaro (1980), investe anche le voci maschili oltre che quelle femminili, la ripresa del repertorio barocco e la costruzione di falsettisti artificiali, controtenori sopranisti e contraltisti, sono gli assi attorno ai quali ruota quest'ultima frazione di novecento.
La triade di Caracalla, ovvero Carreras, Domingo, Pavarotti è stata sezionata da Giancarlo Landini, che ha evidenziato del primo il dono naturale di una voce voluttuosa dai timbri splendidi, di Domingo l'essere un vero e proprio pianeta dalla carriera non ancora terminata (recenti buone prove lo confermano), di Pavarotti l'iniziale passione, componente fondamentale del teatro lirico, che però si è persa nell'implacabile ingranaggio dello "star system". I numerosi tenori di oggi si caratterizzano - è stato sottolineato - rispetto a quelli del passato per una inferiorità dei mezzi vocali, parata con il miglioramento dell'ascolto discografico. Tra i personaggi ricordati anche Mirella Freni soprano lirico dalla splendida voce, Katia Ricciarelli soprano oggi forse non valorizzato, ma con dieci anni di vero merito (l'ascolto di un permette di gustare la smaltatura e i colori melanconici che si addicono in particolare alla musica donizettiana. Citate anche Daniela Dessì, Barbara Frittoli, Denia Mazzola Gavazzeni e fra le straniere la radiosa Kiri Te Kanawa.
In sala per l'occasione la piacentina d'adozione Annamaria Chiuri, mezzosoprano di origine altoatesina, di studi parmensi, che ci ha annunciato la sua imminente partenza per cantare in "Aida" a Tel Aviv.
E' un periodo di particolare forma artistica per la cantante, che si rivela onorata della "bontà" di Landini e Gualerzi nei suoi confronti (convincente Principessa di Bouillon a Cremona nella "Adriana Lecouvreur" lo scorso ottobre!). Rimpiangendo di non aver potuto ascoltare le conversazioni precedenti, sulla presenza del pubblico osserva: " E' un peccato che mancasse il pubblico giovane, queste sono occasioni preziose per approfondire la conoscenza di tutto un mondo". Si parla del ruolo del mezzosoprano: "io dico che il mezzosoprano ha nell'opera il ruolo della Femmina. Sono personaggi intriganti, seducenti, ricchi di sfumature, divertenti, spesso cattive e cosa di più divertente che essere pagati per fare "la cattiva"?. "Ho cantato prima come soprano e ad essere sincera, la rotondità della voce del mezzosoprano mi soddisfa molto più tanto che non ho alcun rimpianto". I personaggi melodrammatici preferiti? "Certamente Amneris dell'Aida forse perché è il primo disco che mi hanno donato da bambina, ma anche l'Azucena nel Trovatore, e Dalila nel Sansone e Dalila".
Marina Chiucchiuini