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Lunedì 20 Gennaio 2003 - Libertà

L'elefantino Bubu scopre il mondo

A teatro con mamma e papà - In scena l'attore Bruno Cappagli. I bambini si divertono alla recitazione acrobatica

Successo di pubblico al teatro dei Filodrammatici per la rasegna "A teatro con mamma e papà", organizzato dal Teatro Gioco Vita in collaborazione con il Comune di Piacenza, la Fondazione di Piacenza e Vigevano e con il patrocinio di Libertà. Non solo mamme, ma anche tanti papà in paritetica collaborazione ad accompagnare i bambini, ma anche ad abbandonarsi all'ingenua comicità dell'attore Bruno Cappagli, del gruppo "La baracca" di Bologna, solista in scena alle prese con le avvenure dell'elefantino Bubu. L'attore-autore si è ispirato ad un racconto di Rudjard Kypling, scrittore inglese noto per il famoso "Libro della giungla", e lo ha fatto proprio, reinventandolo e animandolo con pochi mezzi ma con tanta fantasia. L'attore ha impostato il suo lavoro in continua relazione con il pubblico, coinvolgendo i bambini nel gioco dei nomi, poi ad indovinare gli animali. La favola diventa così un pretesto per dar luogo alle invenzioni di figure d'animali. L'elefantino Bubu va alla scoperta del mondo circostante, affidandosi ai tanti animali che popolano la foresta, alla zia giraffa, allo struzzo, alla scimmia, all'ippopotamo, ma tuti lo trattano con sufficienza e lo cacciano a calci. Finalmente Bubu incontra l'uccellino Koloko che gli insegna dove trovare il coccodrillo. Gli animali sono abilmente realizzati con calze infilate nelle mani, in modo da rendere con efficacia le varie caratterizzazioni. Finalmente l'elefantino raggiunge le rive del fiume Limpopo (una bacinella di plastica piena d'acqua da cui emerge un improbabile bocca di coccodrillo). L'ingenuo elefantino è preso per il naso, e tanto tira per sfuggire che il naso gli si allunga. Così l'attore Bruno Cappagli spiega come il naso deli elefanti è così lungo. Il piccolo elefante, dopo un primo momento di smarrimento e di disagio a trovarsi così dotato di naso, trova utile poterne disporre per prendere i frutti degli alberi prima irrangiungibili, salvando la morale: non tutti i mali vengono per nuocere. I bambini si divertono alla recitazione acrobatica dell'attore in scena e il gioco è fatto. Applausi.

Gian Carlo Andreoli

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