Sabato 18 Gennaio 2003 - Libertà
Stagione di prosa del "Verdi": riflettori puntati su Pasolini
Fiorenzuola - Oggi incontro con l'attore, stasera teatro. Con Mazzarelli in scena il dramma di una vita
Torna la stagione teatrale del Ridotto del Verdi di Fiorenzuola, realizzata dal Comune con il patrocinio della Provincia, con il sostegno, tra gli altri, della Fondazione di Piacenza e Vigevano e per la direzione artistica di Paola Pedrazzini. Si tratta stavolta di un evento di estremo interesse perché centrato su uno dei maggiori intellettuali italiani del dopoguerra: Pier Paolo Pasolini. Nel doppio appuntamento di oggi si traccerà una sorta di "monografia" di questo grande personaggio attraverso due momenti. Alle 17 nell'Auditorium San Giovanni (ingresso libero) il critico cinematografico della Gazzetta di Parma Maurizio Schiaretti proporrà un approfondimento sulla figura di Pasolini con particolare riferimentoi all'intensa stagione cinematografica, cui seguirà un dialogo con l'attore e regista Paolo Mazzarelli. Il quale sarà protagonista alle 21.30 nel Ridotto del Teatro Verdi di Pasolini, Pasolini!, spettacolo liberamente tratto da "Pasolini: cronaca giudiziaria, persecuzione, morte" a cura di Laura Betti e da "La notte poco prima della foresta" di Koltes. Il lavoro, che ha vinto il Premiospeciale Scenario 2001, è prodotto dal Css - Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia. Dunque da una parte lo sguardo del critico cinematografico (Maurizio Schiaretti) e dall'altra, quella dell'attore-autore (Paolo Mazzarelli) che ne restituisce soggettivamente suggestioni ed emozioni nella forma teatrale. "La rilettura di suoi scritti "corsari" ed "empiricamente eretici" - dice Schiaretti - testimonia una peculiarità che a Pasolini non sempre è stata riconosciuta in vita: la capacità di comprendere in anticipo i fermenti sociali, di analizzare, senza farsi condizionare dalle mode e dai modi, con lucidità quasi profetica le probabili, quasi certe conseguenze di certi eventi". Lo spettacolo di Mazzarelli, scrive Andrea Porcheddu, è una corsa disperata contro il tempo, contro la solitudine, contro il silenzio. L'ansia di una ricerca d'amopre e dipoesia in un mondo piccino, macchiettistico, ben strutturato nei suoi formalismi processuali.Mazzarelli con pochigesti e cambi di tono dà voce ai testimoni che hanno protato le loro cavillose ragioni contro ilpoeta Pasolini, contro quell'uomo solo, i cui occhi, forti e fragili, dominano la platea. Uno spettacolo che fa della leggerezza un suo punto di forza e dove la documentazione storica tratta dal libro degli atti processuonaliraccolti dalla Betti si mescola con la documentazione poetica tratta dal testo di Koltes in cui a parlare è uno straniero. Pasolini è l'interlocutore assente. E' evocato, giudicato, cercato, offeso, amato, ma resta sempre sullo sfondo.
r. s.