Mercoledì 15 Gennaio 2003 - Libertà
Rebus da risolvere sulla destinazione d'uso: Ricci Oddi o Nicolini, o tutte e due?
La vicenda
La storia di Palazzo Enel è iniziata più di un anno fa, quando l'allora consigliere comunale Stefano Pareti e il sindaco in carica Guidotti sostennero il progetto di acquisto dell'immobile di via Santa Franca, di proprietà di Enel ma in via di dismissione. La Fondazione di Piacenza e Vigevano si fece carico di questa acquisizione (costata una cifra tutt'altro che trascurabile: 7 miliardi di vecchie lire). In un primo tempo si valutò la possibilità di realizzare qui un'estensione di quella cittadella naturale della culturale che è racchiusa fra Conservatorio, Galleria Ricci Oddi e Teatro dei Filodrammatici. Si pensò ad unire due funzioni, per soddisfare esigenze di spazio: la Galleria e la Media annessa al Nicolini, oggi alloggiata in via Gaspare Landi agli Ospizi Civili (con conseguente trasferimento forzato degli scolari tra due edifici lontano qualche centinaio di metri). Ma quando, sindaco Reggi, si è fatta pressante la necessità di dar un tetto stabile alla Media, la Fondazione, sollecitata in tal senso, ha avviato indagini tecniche più approfondite, che dovrebbe consegnare nei prossimi giorni e che sconsiglierebbero la convivenza delle due istituzioni. Intanto ha preso quota il dibattito sulla possibilità di una più compiuta valorizzazione della Galleria Ricci Oddi, ad avallarne le ragioni hanno parlato artisti come Giorgio Milani e Armodio, mentre altri hanno messo l'accento sulla difficoltà di sostenere un'impresa simile in assenza di fondi e di progetti culturali specifici, tra cui Xerra, l'architetto Dodi. La questione resta più che mai aperta.
(p.s.)