Lunedì 13 Gennaio 2003 - Libertà
Ex palazzo dell'Enel: l'assessore "chiama" Tokyo
Dalla prima
Una modalità poco avvezza a confrontarsi con le ragioni degli altri, essendo invece io interessata solo a trovare possibili sinergie dove autonomie, progetti di sviluppo, innovazioni e proposizioni efficaci all'esterno possono essere moltiplicate e finalmente trovare strutture e mezzi di sviluppo nella realtà. Mi limito quindi a richiamare semplicemente alcuni elementi di fatto: 1) Il Comune di Piacenza ha assolto l'obbligo istituzionale di trovare una sede adeguata alla scuola media Nicolini accordandosi nella primavera 2002 con la Fondazione di Piacenza e Vigevano per collocare quella scuola media nel palazzo ex Enel di via S. Franca. A suggellare quella decisione c'è un atto ufficiale, una delibera votata all'unanimità l'8 aprile 2002 dal Consiglio comunale. 2) la Fondazione di Piacenza e Vigevano è certamente lieta di investire e destinare i suoi beni. Infatti alla delibera del Consiglio comunale che prima ho citato è allegata una nota datata 3-4-2002 del presidente Mazzocchi indirizzata all'allora sindaco Guidotti che, tra l'altro, a proposito dell'immobile di via S. Franca, testualmente recita "la Fondazione provvede ad effettuare a propria cura e spese, in accordo con il Comune, interventi di manutenzione straordinaria nonché adeguamenti di legge al fine di conferire l'agibilità in base alle prescrizioni di legge relative alle destinazioni d'uso appresso indicate. L'immobile, al termine dei lavori, sarà quindi ceduto in comodato d'uso al Comune per un periodo di 30 anni, rinnovabili secondo futuri accordi, con l'impegno di quest'ultimo... di mettere a disposizione, nei termini che saranno da concordare, adeguati locali per lo svolgimento di attività culturali ai seguenti fruitori: Galleria d'arte Ricci Oddi, istituto scolastico Nicolini e al coro Farnesiano". 3) ricordo che nei Consigli di amministrazione della Fondazione e della Galleria siedono, tra gli altri, due rappresentanti nominati dal Comune di Piacenza. Anzi oggi nel cda della Galleria l'unico rappresentante comunale nominato dalla precedente amministrazione è il sig. Anelli, "razdur" della Famiglia Piasinteina, mentre l'altro posto è vacante. Colgo l'occasione per proporre la candidatura della prof.a Beretta come rappresentante del Comune in seno al cda della Galleria. 4) Mi preme precisare, nel rispetto delle autonomie e delle responsabilità istituzionali reciproche, che il titolare delle politiche e degli indirizzi sulle azioni ed attività che comportano spese dirette a carico del Comune, come oggi è il caso della gestione della galleria Ricci Oddi, è il Consiglio comunale. 5) Per realizzare il centro di studi e di dati sull'arte moderna e la biblioteca della Ricci Oddi come chiede la prof.a Beretta ed anch'io auspico, mi permette di formulare questa domanda: servono tutti i 2.700 mq del palazzo ex Enel? 6) Non ho mai proposto una biblioteca comunale della galleria e del conservatorio. Mi sono semplicemente permessa di far notare che la collocazione delle due biblioteche in locali attigui potrebbe sviluppare sinergie di promozione di documentazioni storiche ed artistiche in entrambi i casi risalenti in prevalenza all'800. 7) Sono infine d'accordo con la prof.a Lia Beretta che un'informata discussione sulla cultura a Piacenza non debba esser ridotta ad una dimensione provinciale e mi conforta constatare che siamo in tanti a fare la loro parte perché ciò non accada.
Giovanna Calciati
Assessora alla Formazione, Diritto allo studio e Servizi per l'infanzia del Comune di Piacenza