Domenica 12 Gennaio 2003 - Libertà
L'ex palazzo Enel, che fare?
Un'idea dal Giappone il dibattito
L'Assessore comunale alla Formazione Giovanna Calciati conclude così il suo intervento su Libertà nel dibattito sull'utilizzo del Palazzo Enel: "Il Comune ha il dovere istituzionale di garantire le sedi della scuola dell'obbligo, questa è la priorita". Vorrei fare notare come ci sia una contraddizione di fondo nell'argomento usato dall'Assessore per sostenere la tesi del doppio utilizzo del Palazzo Enel: se dare una sede al Nicolini è un dovere istituzionale del Comune come si giustifica che il Comune ricorra alla Fondazione per assolvere un suo obbligo? Significa dunque che il Comune non è in grado di garantire la scuola dell'obbligo? Credo che la Fondazione che è proprietaria del Palazzo e che, pare, si assumerà anche le spese del restauro dovrebbe avere il diritto di deciderne l'utilizzo. Si stanno facendo discussioni di lana caprina sul fatto se vi sia o non vi sia un progetto per la Galleria Ricci Oddi. I progetti si possono fare, e le idee non mancano, soltanto se vi sono le strutture e i mezzi. Un museo non è infatti solo un magazzino di opere o un luogo di mostre, è un centro di studi e di dati: vedi ad esempio i musei francesi. Non ha senso quindi parlare di una biblioteca comune con il Conservatorio. La Ricci Oddi è specializzata nell'arte dell'Ottocento e deve avere una biblioteca e un centro dati che concentrino l'attenzione del mondo dell'arte su questa sua specificità. Questo significherebbe veramente sprovincializzare Piacenza.
Dibattito sempre aperto sulla destinazione dell'ex Palazzo Enel. Interamente da utilizzare per dare una sede adeguata alla Galleria Ricci Oddi o da utilizzare anche per ospitare la scuola Nicolini. Le discussioni continuano e le proposte si susseguono. Oggi interviene dal Giappone, dove vive, la professoressa Lia Beretta, piacentina, già a capo dell'Istituto di Cultura Italiana di Tokyo e di New York, e insegnante di italiano all'università di Tokio.
LIA BERETTA