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Sabato 11 Gennaio 2003 - Libertà

Caterina tra i miti femminili

Fiorenzuola - La stagione si apre al Ridotto del Verdi con "Giuditta e Giovanna d'Arco" di Puppa. La Vertova stasera in scena, oggi incontra il pubblico

Un'attrice affascinante, di grande temperamento, che ha raggiunto la grande popolarità con le fiction televisive ma che già da molto tempo è una delle protagoniste delle nostre scene teatrali che, peraltro non ha mai lasciato; e un drammaturgo tra i più colti, raffinati, oltreché valentissimo docente universitario e studioso del teatro: insieme per riscrivere e raccontare un mito, quello di due eroine popolarissime come Giovanna d'Arco e Giuditta. Parte nel segno di Caterina Vertova e Paolo Puppa la stagione teatrale del Teatro Verdi di Fiorenzuola che terrà banco fino ad aprile nel capoluogo della Val d'Arda con una serie di spettacoli interessanti. Oggi doppio appuntamento (così come sarà per ogni spettacolo) per questa "prima" della stagione: alle 17.30 incontro con l'attrice e il drammaturgo all'auditorium San Giovanni; stasera alle 21.30 al Ridotto del Teatro Verdi Caterina Vertova, vera e propria "madrina" della stagione, in scena con Giuditta e Giovanna d'Arco, sottotitolo "eroine, ovvero donne innamorate di Dio". Dunque, nel segno del teatro al femminile prende l'avvio la stagione curata dall'assessorato alla cultura del Comune (che fa capo a Laura Torricella) con la direzione artistica di Paola Pedrazzini e il sostegno, tra gli altri, della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Un viaggio tra sogno e memoria attraverso la vicenda di due eroine del passato come Giovanna d'Arco e Giuditta che simboleggiano anche due tradizioni religiose monoteiste: quella cattolica e quella ebraica. Ma è anche la storia di due donne e del loro destino, lontano dalla facile agiografia e dalle pure rievocazioni. Un viaggio che si fa allucinato percorso interiore, in funzione dell'esaltazione di modelli di donna moderni. Da un lato, con Giuditta, uno sguardo sull'esaltazione del coraggio femminile e della seduzione come armi per rispondere alla superiorità fisica dell'uomo. Giuditta non è solo la giustiziatrice di Oloferne, ma è anche la saggia amministratrice dei beni ereditati dal marito, è donna ricca e rispettata, virtuosa e accorta. Con Giovanna d'Arco siamo invece nei territori dell'enigma: folle e mistica, santa e femminista, Giovanna è vittima della ragion di Stato. Icona scomoda del Quattrocento francese, la figura della Pulzella d'Orleans ha stimolato molti scrittori e uomini di spettacolo, tra cui appunto Paolo Puppa, che in lei vede aspetti di fragilità e di grande forza, in un'immagine che restituisce tutti i colori del "femminile". Puppa in questi anni si è adoperato nella riscrittura dei miti con grande accanimento e con risultati di raffinata scrittura. Bellissime e seduttrici, angeli o demoni, figlie e spose, vergini e madri: l'indagine di Puppa adatta queste figure alle atmosfere di fine millennio, epoca di ambiguità e di androginìa mentale, epoca in cui la religione è sotto processo come centro di potere, così come lo sono la politica, la storia e la guerra.

r. s.

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