Sabato 11 Gennaio 2003 - Libertà
"Nicolini e Ricci Oddi, un tetto per due"
Palazzo ex Enel - Calciati: sbagliato contrapporre le arti
"Sia chiaro, la mia non è una posizione in contrapposizione a qualcuno né tantomeno ad un'istituzione". Esordisce così Giovanna Calciati (assessore comunale alla Formazione) sulla contesa di Palazzo Enel, acquistato dalla Fondazione e per il quale si tratta di decidere se far coesistere due funzioni: la scuola Media Nicolini e la Galleria Ricci Oddi, o, come vorrebbero l'assessore alla Cultura Pareti e la stessa la Fondazione, se destinare l'immobile solo alla Galleria. "Come donna e come cittadina - premette Calciati - penso che tutte le arti: arte visiva, musica, danza e teatro sono un bisogno fondamentale per la vita degli individui e la società e insieme sono in grado di farci vivere al meglio". E' un modo per dire che Nicolini e Ricci Oddi devono coabitare? "Da piacentina amo le cose migliori della mia città, desidero che siano valorizzate, per attirare attenzione sulle nostre eccellenze artistiche e culturali, ma contano anche le aspirazioni e i talenti della città. Contrapporre Nicolini e Ricci Oddi è assurdo. Non ci sono arti di serie A o B. Come amministratrice cerco di condividere scelte che non mettano in contrapposizione due istituzioni, ma le promuovano complessivamente. Abbiamo una zona di eccellenza che racchiude tre luoghi fondamentali: Teatro dei Filodrammatici, Ricci Oddi, Conservatorio. Perché non farle lavorare insieme?" Non sono in discussione le istituzioni, ma la loro convivenza tecnica sotto lo stesso tetto. "Non penso ci sia un problema di compatibilità tecnica, ma di volontà politica. Abbiamo messo a disposizione due tecnici tra i migliori dell'Amministrazione che hanno lavorato insieme al tecnico della Fondazione e hanno proposto tre ipotesi compatibili con la delibera del Consiglio comunale di aprile (prevedeva la coesistenza delle istituzioni, ndr), approvata all'unanimità, anche con il voto dell'allora consigliere Pareti". Ma come vede il futuro della Galleria? "La Ricci Oddi è un ente autonomo finanziato dal Comune, che quest'anno dà trecento milioni di lire. La prima Amministrazione che si è posta il problema di rilanciarla è stata l'Amministrazione Vaciago , che ha impostato lavori e progetti di rilancio e ha investito tre miliardi di lire, 300 milioni diede la Regione e 80 la Fondazione. E' sempre stato il Comune ad investire, di rado altri soggetti. Il Comune ha messo a disposizione 2000 metri quadrati fra spazi espositivi permanenti e temporanei, aule didattiche. Ora c'è l'alloggio del custode da ampliare e gli spazi degli Amici dell'Arte, il cui presidente è presidente anche della Ricci Oddi. Anzi, perché non sfruttare questa situazione e fare un progetto comune per ospitare agli Amici dell'Arte esposizioni temporanee? Oggi la galleria espone solo le sue opere più preziose. Non è detto si debba fare una galleria per mettere in mostra i depositi, potrebbero funzionare esposizioni a tema, come si fa in tutto il mondo. E' scorretto dire: facciamo un progetto generale poi i soldi si trovano. E condivido l'analisi di Xerra, non dobbiamo creare qui una galleria d'arte contemporanea che "inquinerebbe". Ma potremmo creare un centro con le biblioteche della Galleria e del Conservatorio, è anche l'unica cosa che possiamo fare con le nostre risorse. E saranno comunque necessari molti soldi". Tuttavia la Fondazione sta cercando alternative per la scuola. "Ho stima profonda per il professor Mazzocchi, molto attento ai temi sociali della formazione culturale. Ma a Piacenza manca una scuola media nel centro storico, essendo state chiuse Faustini e Manzoni. Le Medie sono accatastate in spazi che si stanno restringendo sempre più, metà all'Alberoni e metà al Mazzini, creando una situazione di convivenza con Materne ed Elementari che sta rischiando di scoppiare. La sede dei Gesuiti di via Melchiorre Gioia servirebbe comunque per aprire una scuola media in più in centro storico e decongestionare o Mazzini o Alberoni. Per la media Nicolini annessa al Conservatorio è invece necessario valorizzare tutto il curriculum scolastico, ma è difficile quando una scuola è alla ricerca da dieci anni di una sede provvisoria... Intanto ho avuto garanzia che si programmeranno iniziative per la messa in sicurezza del percorso fatto dagli scolari, per esempio riducendo o concentrando le ore di lezione sugli strumenti o facendo accompagnare i bambini. E questa scuola è una esperienza è unica nella nostra realtà, con iscrizioni anche da fuori provincia. I problemi di convivenza? Premesso che Ricci Oddi e Nicolini sarebbero completamente autonome in palazzo Enel, con due scale, una per ciascuno, e una terza di sicurezza, il Comune ha il dovere istituzionale di garantire le sedi della scuola dell'obbligo, questa è la priorità".
pat.sof.