Venerdì 10 Gennaio 2003 - Libertà
Nel 1996 il premio l'Angil dal Dom
Ritorno fra i ricordi
Tra la Fondazione e Alberto Cavallari c'è una consonanza antica che nel 1996, due anni prima della scomparsa del giornalista, prese la forma di un premio tra i più ambiti a Piacenza. Cavallari ricevette dal presidente della Fondazione, Giancarlo Mazzocchi, l'Angil dal Dom. Il riconoscimento dal 1991 va ai piacentini che si sono fatti onore nel mondo. Così, in una domenica di settembre, Cavallari prese tra le mani la statuetta, come è d'uso, sul sagrato del Duomo. Era la chiusura ideale del cerchio intorno a chi, partito da via della Ferma, nel cuore della vecchia Piacenza, tornava come una delle più autorevoli voci del giornalismo in campo internazionale. Quel giorno Cavallari confidò, lì sulla piazza, che Piacenza gli era "rimasta dentro". "Una città - aveva detto - nella quale ho iniziato la vita e nella quale vorrei anche concluderla". Ed erano stati rievocati episodi dell'infanzia e della giovinezza: il primo libro (Robinson Crusoè) comprato su una bancarella sotto i portici di piazza Duomo e le conversazioni sui gradini della chiesa fino a notte fonda con l'amico pittore Bruno Cassinari. "Quando alzavo lo sguardo verso la torre - aveva raccontato - mi colpivano l'angelo e la gabbia e mi chiedevo quale dei due avrebbe avuto un posto nella mia vita futura. Ora - aveva concluso sorridendo - mi avete sciolto l'enigma".