Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
  Rassegna Stampa
spazio
  Comunicati Stampa
spazio
  Eventi Auditorium Piacenza
spazio
  Eventi Auditorium Vigevano
spazio
  Comunicazione
spazio

 
Home Page     Rassegna Stampa   


Giovedì 9 Gennaio 2003 - Libertà

Anna Maria Ferrari e le sue donne "quotidiane"

Antologia critica e foto delle opere nel volume "Terre e bronzi" curato da Beba Marsano

"Terre e bronzi" è il titolo del volume dedicato alle opere della scultrice piacentina Anna Maria Ferrari. Una pubblicazione curata da Beba Marsano ed edita da Tipleco grazie al sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano nella quale vengono presentate 45 opere in terracotta e in bronzo realizzate da questa artista che nei suoi lavori utilizza un linguaggio tradizionale ricco di contenuti e mezzi espressivi. Il volume si apre con un intervento della curatrice Beba Marsano che traccia un profilo della scultrice sottolineando come la Ferrari "alla scultura ha chiesto di dire quello che con le parole è più difficile, e forse più banale, esprimere. La nuda realtà di un interno di donna". Rosa e bianco, questi i colori dominanti delle terrecotte. Contrasti cromatici naturali dovuti alla diversa natura, alle diverse caratteristiche organiche delle terre utilizzate. In un primo tempo l'artista modella la scultura con un tipo di argilla, quindi, come fosse una sarta, la "veste" con una terra a base di caolino, più fragile e più chiara. Nel passaggio in bronzo (con la tecnica della fusione a cera persa) i panneggi e il modellato si fanno più preziosi e più seducenti. Nel suo intervento critico Ferdinando Arisi suggerisce accostamenti con il passato ma puntualizza come la Ferrari sia "bene ancorata al vero di domani, perché crede nell'uomo e nelle cose che lo circondano: capisce la perfezione matematico-filosofica del punto e della linea, ma sa che i buchi e i tagli li ha già proposti, e con fortuna, Lucio Fontana". Particolarmente significativo il testo di Stefano Fugazza che spazia su "La scultura piacentina dal secondo '900 ad oggi" e in questa analisi attenta e circostanziata di quelle che sono state e sono tuttora le realtà artistiche locali traccia una sintesi del lavoro della scultrice a cui è dedicato il catalogo. "In questa dimensione di attenzione al figurativo si muove pure Anna Maria Ferrari, la cui ispirazione si rivolge preferibilmente alla donna, vista come essa è, per quello che è. Una donna intenta alle sue quotidiane, eterne occupazioni (la madre con il suo bambino), colta in un frammento della sua giornata (la colazione) ma preferibilmente in un gesto di sospensione, in un momento di raccoglimento pensoso, quasi stupefatto. Nulla di inquietante viene ad alterare, tantomeno ad insidiare l'umanità profonda di queste creature, che si concedono talora qualche evasione fantastica, qualche sogno, rannicchiate sulle loro poltrone, ma essendo pronte a tornare subito sulla terra, da dove sono nate, da cui non vogliono in fondo allontanarsi". Ad una antologia critica che raccoglie vari interventi seguono le immagini delle opere nelle quali si può cogliere al meglio quel piacevole dialogo di forme e cromie descritto precedentemente accomunato ad una sicura padronanza dei mezzi espressivi in grado di esprimere stati d'animo sottilmente allusivi, quasi sospesi in un gioco tra il sogno e l'attesa.

Federica Casaroli

Torna all'elenco | Versione stampabile

spazio
spazio spazio spazio
spazio spazio spazio