Martedì 7 Gennaio 2003 - La Voce Nuova di Piacenza
Presentato il libro che fa l'identikit del territorio di Bettola
Per realizzarlo quasi nove anni di lavoro "Cascate del Perino come nel Niagara"
Bettola - Si dice che le epifanie vadano covate e che passino attraverso varie gestazioni. È un po' quello che è avvenuto per il libro Bettola e la Valle del Nure, presentato nella mattinata di ieri, giorno dell'Epifania, appunto, nella sala consiliare del Comune di Bettola. Dopo il saluto di benvenuto del vicesindaco Pietro Mazzari, è stato l'assessore alla pubblica istruzione Simone Mazza a parlare dell'iniziativa. "Quest'opera - ha detto - ha avuto una storia lunga e travagliata, passata attraverso quattro amministrazioni. Oggi abbiamo tra le mani un volume di notevole pregio scientifico e questa presentazione rappresenta un momento di accrescimento culturale per tutti. Ci tengo a sottolineare che questa Amministrazione ha creduto nell'opera tanto da decidere di aumentare la voce di bilancio e di stampare tutte le fotografie a colori. Ringraziamo Piero Bonvini e il Gruppo Ricerca e Immagine per le stupende foto che vedete pubblicate". Prima di lasciare la parola ai relatori Giuseppe Marchetti e Pier Luigi Dall'Aglio il moderatore Roberto Mori ha sottolineato la pregevolezza di un oggetto "fisico" e stampato nero su bianco, in grado di cristallizzare la memoria storica e culturale, di fronte all'incalzante spettro di una comunicazione veloce e "bombardante" con i suoi oggetti digitali. "Il volume - ha detto Marchetti - è stato un incupo, considerando che dopo quasi nove anni di lavoro ci siamo ritrovati a dover correggere alcune didascalie nelle scorse settimane. L'idea iniziale, ai tempi in cui Molinari (presente in sala, ndr) era presidente della Fondazione della Cassa di Risparmio di Piacenza e Vigevano, fu di accostare alla fornace romana altre emergenze ambientali, architettoniche, archeologiche in grado di creare un vero museo aperto, diffuso. Poi ci si è leggermente allontanati dal fulcro iniziale della fornace, una realtà industriale che si trova in prossimità della Valtrebbia, in una posizione dove sono rintracciabili materie prime, argilla, sorgenti d'acqua, e boschi, cioè legno e quindi fuoco". Poi Marchetti ha illustrato il tratto della Val Perino facendo riferimento ai cunicoli carsici e alle Marmitte dei Giganti "fenomeni tanto decantati in Valtellina" e alle cascate stesse di Calenzano "che - ha aggiunto il geologo - in certi casi hanno le stesse caratteristiche geologiche, chiaramente non le stesse dimensioni, di quelle del Niagara. Infine - ha concluso - le biostrutture ortogonali individuate potrebbero essere Rudiste, grossi animali che vivevano ancorati sul fondo a forma cilindrica. Questa ipotesi comporterebbe una scoperta paleontologica incredibile".
"Mi auguro - ha detto invece Dall'Aglio, che che si è occupato dell'attuale toponimia anche in rapporto alla Tabula Alimentaria, la più grande iscrizione in bronzo mai trovata sulla quale sono registrate le ipoteche, fondi, categorie catastali - che questo libro rappresenti un tassello. Il mio lavoro storico è andato di pari passo con quello geografico di Marchetti; questo tipo di studi diventano, grazie a supporti informatici, patrimoni e strumenti utili per gli uffici tecnici, per la gestione e la valorizzazione dei territori, anche attraverso pannelli e carte tematiche".
Elena Salini