Venerdì 3 Gennaio 2003 - La Voce Nuova di Piacenza
ALDA MERINI Piacenza ci riprova
Piacenza ci riprova con Alda Merini. Nel settembre scorso la rassegna "Carovane" non era riuscita a far incontrare i piacentini con la più grande poetessa italiana vivente. Profonda amarezza tra i tanti che erano venuti in piazza Duomo per sentirla parlare dal vivo. Speriamo che questa volta ci riesca almeno il Comune a farcela incontrare. L'appuntamento, già fissato per giovedì prossimo, 9 gennaio, rientra nel ciclo di incontri "Testimoni del tempo", che riprende il suo corso che coinvolge i protagonisti di un percorso articolato e individuale di scrittori, filosofi e poeti che incrocia alcuni momenti fondamentali all'interno della nostra storia contemporanea. L'iniziativa, ricordiamo, è promossa dall'assessorato alla Cultura e dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano. Il 9 gennaio, dunque, la poetessa Alda Merini sarà all'auditorium Santa Margherita di via Sant'Eufemia 12, per tenere una conferenza intitolata "La vita, l'amore". L'incontro si terrà alle 21, come i successivi (stessa ora, stessa sede): il 16 gennaio sarà la volta di monsignor Luigi Bettazzi che interverrà su "Chiesa e modernità: 40 anni fa il Vaticano II"; venerdì 24 gennaio Giovanni Raboni parlerà "Di questo presente", giovedì 6 febbraio Roberto Calsso interverrà su "K e gli Adelphi".
Alda Merini. È nata a Milano nel 1931. Viene scoperta giovanissima da Giacinto Spagnoletti, e si sono occupati della sua opera tra gli altri Oreste Macrì, David Maria Turoldo, Salvatore Quasimodo, Pier Paolo Pasolini, Carlo Betocchi, Maria Corti, Giovanni Raboni. Il suo primo libro di poesie, La presenza di Orfeo, esce nel 1953. Dopo di allora la Merini ha continuato a pubblicare libri fino a 1961. Dopo un ventennio di silenzio, segnato da una dolorosa malattia e dall'esperienza del manicomio, riprende l'attività poetica e pubblica anche libri di prosa. La sua lirica si distingue per densità visionaria e tensione erotico-religiosa. Con La vita facile si aggiudicata nel 1996 il Premio Viareggio. Dall'Accademia di Francia è stata candidata al Premio Nobel per la Letteratura.
Luigi Bettazzi. E' nato a Treviso, dove suo padre lavorava, nel 1923. Poi, con la famiglia, si è trasferito a Bologna, che è la città della madre, dove è diventato prete e poi vescovo. Nel 1963 ha fatto parte del Concilio Ecumenico Vaticano II. Dalla fine del '66 è stato Vescovo di Ivrea. Nel 1968 è stato nominato presidente nazionale di Pax Christi, movimento cattolico internazionale per la pace. Sempre nel 1978 è diventato presidente internazionale di Pax Christi, carica che ha ricoperto fino all'85. Ed è in questo ruolo che ha avuto occasione di interessarsi dei diritti dell'uomo, del disarmo e della pace.
Giovanni Raboni. E' nato a Milano nel 1932, poeta, francesista e critico letterario, è noto per importanti raccolte liriche e per altrettanti significative traduzioni di Baudelaire, Apollinaire e Proust che gli hanno permesso di riscoprire se stesso nei luoghi dell'infanzia. A Milano, città in cui vive, ha dedicato una raccolta di poesie, "Le case della Vetra" (1966). Durante gli anni della guerra fredda a Mosca (1970) ha scritto "Il più freddo anno di grazia". Ha scritto anche "Il dialogo con i morti", una raccolta di scritti su alcuni luoghi scomparsi. Ha collaborato con alcuni tra i massimi poesti contemporanei italiani: Vittorio Sereni, Luigi Baldacci, Giovanni Testori, Mario Luzi e Giorgio Caproni.
Roberto Calasso. E' nato a Firenze, vive a Milano ed è presidente e consigliere delegato della casa editrice Adelphi. È autore di un work in progress di cui finora sono apparsi "La rovina di Kasch" (1983), "Le nozze di Cadmo e Armonia" (1988) e "Ka" (1996). Ha pubblicato inoltre il romanzo "L'impuro folle" (1974), i saggi "I quarantanove gradini" (1991) e "La letteratura e gli dei" (Premio Bagutta 2001).