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Venerdì 3 Gennaio 2003 - Libertà

Il Conservatorio al servizio della cultura

Opportunità che fanno la differenza

Egregio direttore, vorrei poter intervenire nel dibattito sulla destinazione della Sede ex-Enel di via.S.Franca.
Questo come genitore di uno studente del Nicolini, ma soprattutto come cittadino piacentino. In primo luogo una considerazione generale: spesso sento parlare di cultura in logica di "spettacolo" da offrire con cui attirare un po' di turisti.
Sento assai meno parlare di cultura come servizio da offrire ai residenti (o ai potenziali tali) per soddisfare le esigenze di quelle sempre più numerose famiglie attente a fornire ai figli l'opportunità di una educazione di qualità.
Il Nicolini, in modo sicuramente meno spettacolare della Ricci-Oddi, ma non meno importante, consente alle famiglie piacentine e dei dintorni, di disporre di una offerta educativa importante ed in grado di fare la differenza con molti centri limitrofi.
Sono nell'ordine delle migliaia i piacentini educati all'arte musicale grazie alla scuola media annessa al conservatorio e questo sia per appagare il desiderio di "suonare" di tanti studenti sia per rispondere alla domanda educativa espressa dai loro genitori.
A Piacenza si fa così un grande parlare di marketing territoriale a volte senza rendersi conto che già si dispongono alcune offerte di servizi in grado di fare la differenza con altri centri concorrenti ad attrarre residenti.
Il Nicolini è una delle (poche) offerte che fanno le differenza a favore di Piacenza, e questo assai più di una Ricci-Oddi, almeno quando si parli di residenza e non di turismo.
Ora perché perdere uno dei pochi punti di forza a disposizione di Piacenza per attrarre o mantenere residenti? E dico perdere perché il rischio cui va incontro il Nicolini, nell'attuale condizione di scuola di precarietà, senza sede definitiva e a rischio sfratto, è proprio quello di chiudere.
"Chiusura" purtroppo, perché i genitori hanno bisogno di certezze quando decidono dove iscrivere i propri ragazzi, ed una scuola in cerca di sede e a rischio sfratto dà solo la certezza del caos!
Ora l'edificio ex-Enel poteva essere la certezza ad oggi mancante, ma così non sembra più.
In nome di ipotetiche alternative (citate anche dal Suo giornale) si attacca l'unico progetto concreto ad oggi esistente.
Benissimo, si dicano allora quali sono le alternative esistenti e confrontabili con l'edificio di v.S.Franca.
Si indichino inoltre quali sarebbero le risorse necessarie alla loro realizzazione, la loro disponibilità e i tempi necessari alla realizzazione.
Vede Direttore, oggi esiste un unico progetto, approvato dal passato Consiglio e condiviso dal Sindaco attuale, che vede sia il Nicolini che la Ricci-Oddi nell'edificio ex-Enel.
Per questo progetto, grazie alla Fondazione, dovrebbero esistere le risorse necessarie ad un ampliamento della Ricci-Oddi e alla realizzazione dello scuola con tempi compatibili con l'ipotesi di sfratto incombente sulla scuola. Questo progetto è costato anni di gestazione, trattative, votazioni; altre alternative accettabili, concrete e praticabili a breve termine non mi sembra esistano o per lo meno non ne sono a conoscenza.
Temo quindi che le alternative di cui si farciscono interviste e interventi siano solo "parole" a ruota libera o, peggio, fumo negli occhi ai cittadini piacentini.
Concludo ringraziandola per lo spazio concesso e sperando che anche Lei ed il giornale da Lei diretto capiscano che Piacenza ha bisogno del Nicolini e che il Nicolini ha bisogno dell'edificio ex-Enel per continuare ad offrire un servizio educativo di qualità ai ragazzi ed alle famiglie piacentine.

Carlo Annoni

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