Sabato 1 Febbraio 2003 - Libertà
Alla base del Bene nella realtà
Alla Fondazione Terza giornata di studi su Platone. L'ordine nel disordine
Il suo intervento era previsto per le 16 di ieri, e sappiamo di amici di altre città che sono arrivati a Piacenza apposta. Giovanni Reale - da qualche anno docente di storia della filosofia antica all'Università San Raffaele di Milano dopo una vita di insegnamento alla Cattolica e, per molti, massimo studioso vivente di Platone non solo in Italia - avrebbe dovuto essere la "star" di "Plato Ethicus", il convegno sulla riflessione morale del sommo filosofo greco che sta attirando in questi giorni all'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano in via Sant'Eufemia un gran numero di cultori di filosofia che vanno al di là del prevedibile pubblico di studenti e insegnanti.
Ma la scaletta della giornata è stata rivoluzionata: Reale, sentendosi poco bene, ha chiesto di poter intervenire in prima mattinata per ripartire subito. Oggetto del suo atteso discorso era la tesi secondo cui l'etica di Platone trova fondamento in quella dottrina dell'Uno che, secondo fonti aristoteliche, il pensiero platonico avrebbe assimilato all'Essere, ma di cui Plotino avrebbe precisato la natura di principio addirittura sovraordinato all'Essere: un principio di "ordine nel disordine" che è fonte e modello di quanto, a vari livelli, esiste di buono nella realtà (in questo senso, nella "Repubblica", la Città Buona è quella in cui la comunità degli uomini ha l'unità di un organismo vivente, e la Vita Buona per l'individuo è quella che persegue l'ideale dell'"omòiosis", l'assimilazione al Divino). Tutti di grande interesse, e impossibili da riassumere in questa sede (riprenderemo il contenuto di queste relazioni a partire da domani), gli interventi degli altri studiosi: Christopher Gill dell'Università di Exeter ("Plato, ethics and mathematics"), Giovanni Casertano di Napoli ("La virtù e le virtù: i nomi e il logos"), Linda Napolitano Valditara di Trieste ("Un'etica per la dialettica platonica?"), Luc Brisson del Cnrs di Parigi ("Assimilation to God or reincarnation: retribution in Platòs ethics"), Marìa Isabel Santa Cruz di Buenos Aires ("Sobre el concepto de igualdad"), Franco Ferrari di Salerno ("L'etica platonica è una disciplina autonoma?") e Michael Erler di Würzburg ("Zur Pflege des sterblichen Selbst bei Platon"). Stamattina il convegno "Plato Ethicus" (organizzato da International Plato Society, Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, istituto per il Lessico Intellettuale Europeo, Università di Macerata e Università di Trieste, col contributo di Regione, Provincia e Comune) si concluderà con una seduta presieduta da Erler che si protrarrà dalle 9.15 alle 12.30. Interverranno Samuel Scolnicov dell'Università di Gerusalemme ("Platòs ethics of irony"), Silvia Gastaldi di Pavia ("Il filosofo e il cittadino: "bioi" rivali o integrazione della vita?"), Lloyd Gerson di Toronto ("The neoplatonic interpretation of Platòs ethics") e Nicole Ooms di México ("La importancia del Plato Ethicus en la hermenéutica de los diàlogos: el caso del Lisis"). E' giusto, in coda a questa cronaca, ricordare il nome della persona che più ha contribuito a far sì che un convegno di storia della filosofia di questa levatura scientifica si potesse svolgere nella nostra città: Carla Danani, assessore comunale di Fiorenzuola e assegnista presso l'Università di Macerata che a suo tempo convinse il docente Maurizio Migliori - coinvolto in prima persona nell'organizzazione di "Plato Ethicus" - che Piacenza avrebbe potuto essere una sede ideale.
Oliviero Marchesi