Giovedì 27 Febbraio 2003 - La Voce Nuova di Piacenza
Rosso Tiziano, il tempio si riaccende di cultura
Si riaccendono i riflettori nel tempio romanico di via Taverna: la Rosso Tiziano riprende l'attività. Una buona notizia per il mondo della cultura piacentino: ce lo dicono le espressioni rincuorate di diversi artisti, e i programmi di questo spazio che pulsa di spirito rinnovato nell'austera cornice dell'ex-chiesetta dei Santi Nazzaro e Celso, promuovendo cultura a tutto tondo, dall'arte alla musica, coinvolgendo scrittori, intellettuali e realtà teatrali. Ne parliamo con Patrizia Mazzei, anima di tutto questo insieme a Maurizio Sesenna. "Sì, torneremo ad allestire mostre: ripartiremo da Braghieri, importante pittore surrealista piacentino. La nostra linea, ci tengo a rimarcarlo, resta quella di comprendere sia il figurativo che l'informale, puntando sulla qualità. Avremo un occhio di riguardo per gli artisti piacentini, cercando di sostenere i giovani capaci e promettenti, ma non mancheremo di proporre contemporanei di altre parti d'Italia, potendo sfruttare un'ampia rete di contatti che abbiamo intessuto in tanti anni, rete che ci aiuterà anche a far conoscere le nostre giovani promesse oltre provincia".
Chi vedremo tra i locali?
Vengono fatti alcuni nomi: Gallerati, Alessandra Chiappini, Rastelli, Pizzi, Paola Foppiani, Beppe Tirelli. "Ma non voglio elencarli tutti adesso, ci ritroveremo di volta in volta".
L'ultimo giovane scultore "lanciato" dalla Rosso Tiziano (prima della chiusura estiva per consentire lavori di rifacimento del tetto e di ristrutturazione), ricordiamo, è stato Christian Zucconi. Un debutto. "Era andata molto bene. Tanto che quel debutto ha trovato immediate conferme nelle richieste giunte per mostre in gallerie di altre città, fino alla recente monografia presentata alla Fondazione di Piacenza e Vigevano, che ha visto le firme del professor Stefano Fugazza e del critico Alberto Agazzani".
Piacenza ha molti artisti. Troppi?
"Piacenza prolifica di artisti, artisti capaci. Pensiamo soltanto a quelli da Foppiani in poi, un proliferare che non si è certo arrestato in quei paraggi. Vogliamo proprio offrire un'occasione in più a quei pittori e a quegli scultori che riteniamo validi e che forse ancora si conoscono poco perché non sono nei cosiddetti circuiti giusti...Peraltro anche da noi sono diminuiti i galleristi e quindi ci sono meno opportunità per farsi conoscere".
Non solo mostre.
"Sicuramente. Continueremo a organizzare concerti, spettacoli teatrali, conferenze, eventi culturali, offrendo la nostra disponibilità anche per sostenere iniziative a scopo benefico".
I concerti sono già ripresi. "Con successo, riuscendo a coprire i 120 posti a sedere di cui disponiamo".
Vanto di questo spazio culturale è l'altisonanza dell'antichità, una scenografia austera, che impone contemplazione, tale da essere rimpianta la sua non-disponibilità di questi ultimi mesi.
"Certamente. Questa è una cornice magica, che dà emozioni forti ogni volta che si accendono le luci. Una chiesa che si è trasformata in tempio dell'arte, mirata proprio a sottolineare la "sacralità dell'arte". Chi ha visitato e "vissuto" emotivamente le esposizioni precedenti attende dunque di riavere questa opportunità in più".
La Rosso Tiziano è nata come galleria fra la fine del 1989 e il '90. "Inizialmente come antiquariato, messo poi da parte nel 2001, e mostre d'arte". Qui il pubblico piacentino (e non solo) ha potuto ammirare in tutti questi anni anche importanti nomi dell'arte contemporanea da De Pisis a Carrà, ha proposto Enrico Della Torre, Arturo Bonfanti, Zanni, Carlo Berté, Pierangelo Tronconi.
E ora, come si diceva in partenza, riapre con una personale del piacentino Giancarlo Braghieri: la mostra sarà inaugurata sabato 8 marzo. "Di Braghieri - ci anticipa Patrizia Mazzei - presenteremo un libro, perché vogliamo far conoscere anche il suo estro altamente poetico, la delicatezza con cui coglie e descrive, anche a parole, le cose della vita".