Martedì 25 Febbraio 2003 - Libertà
La Praga ebraica di Kafka
Alla Ricci Oddi
E' confermato per oggi, alle ore 17, presso l'aula didattica "G. Sidoli" della Galleria Ricci Oddi, l'incontro "La Praga ebraica di Franz Kahfka - Luoghi, voci, immagini" a cura di Franco Bonilauri, direttore del Museo Ebraico di Bologna. L'incontro comprende la lettura di brani kafkiani da parte di Fabio Farné e momenti musicali e canori del Dvakuna Duo (Barbara Wolf, canto e fisarmonica; Enrico Sartori, clarinetto). Praga ebbe un periodo, tra la fine del Cinquecento e l'inizio del secolo successivo, di forte presenza ebraica: vi vivevano tremila ebrei, in uno splendido quartiere di cui restano le sinagoghe e il cimitero (è in questo cimitero che sono sepolti, tra i tanti personaggi illustri, anche David Gans, matematico e medico, allievo di Galilei e il rabbino Judah Loew, al quale si attribuisce la creazione di un golem). Fu allora che fiorì una ricca cultura ebraica, alimentata da fervidi contatti con il mondo esterno, illustrata da vari studiosi e scienziati. Franco Bonilauri illustrerà però in particolare la Praga che fa da sfondo ai libri di Kafka. E' la stessa città tenebrosa e nascosta e inquietante che rivive nel famoso libro "Praga magica" (1973) di Angelo Maria Ripellino, in cui molte pagine sono dedicate a individuare la presenza della città nei romanzi e nei racconti del grande scrittore. Nel "Processo", Praga non è mai nominata ma molti elementi la rendono ben riconoscibile. Per esempio, la banca in cui lavora il protagonista del romanzo, Josef K., rimanda all'edificio delle Assicurazioni Generali a piazza San Venceslao dove Kafka fu impiegato; il quartiere nel quale si trova l'enorme edificio dove Josef K. subisce il primo interrogatorio, "con le sue informi catapecchie, con le sue finestre piene di materassi, con le sue botteguzze al di sotto del livello stradale, fa pensare alla diroccata città ebraica". L'incontro consentirà una sorta di viaggio ideale dentro questa città "magica" e notturna, piena di ombre e di paure; una capitale mitteleuropea in cui si fondono tre culture: ceca, ebraica e tedesca. A farci da guida saranno proprio le pagine tratte da "Il Processo", dai "Racconti" e dai "Diari" di Kafka, lo scrittore di origine ebraica che nella sua opera tocca i grandi temi del pensiero e della letteratura ebraica: l'esilio, l'errore, l'espiazione, ma anche i tormenti interiori e le persecuzioni, senza mettere un solo ebreo in scena e senza mai pronunciare la parola "ebreo". L'incontro, organizzato in collaborazione con la Provincia di Piacenza, la Fondazione di Piacenza e Vigevano e l'Istituto Tramello, è aperto a tutti. Si svolge in concomitanza con la mostra "Feste e Vita e ebraica. Le opere di Emanuele Luzzati dal Museo Ebraico di Bologna", che si tiene nell'aula didattica della Ricci Oddi fino al 28 febbraio.