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Mercoledì 12 Febbraio 2003 - La Voce Nuova di Piacenza

"Uniamo le forze per aiutare la cultura"

Il cardinale Giulio Alberoni, fondatore, tre secoli fa, del prestigioso collegio, e il nobile collezionista d'arte Giuseppe Ricci Oddi, inizio Novecento sono due grandi esempi della storia del mecenatismo piacentino. Dai singoli uomini alle Fondazioni, alle banche e oggi, sempre di più, agli industriali: è da queste realtà che attualmente trae sostegno la cultura. Dunque gli industriali sono sempre più mecenati. E invitato per questo alla tavola rotonda su "Istituzioni e mecenatismo", c'era anche un imprenditore, il cavaliere del lavoro Vito Schiavi, il quale si è detto pienamente convinto dell'importanza del mecenatismo nel mondo imprenditoriale. Allo stesso tavolo dei relatori c'erano l'avv. Corrado Sforza Fogliani, presidente di Confedilizia oltre che della Banca di Piacenza, istituto bancario noto per il sostegno costante alla tutela e valorizzazione del patrimonio locale, il dottor Carlo Emanuele Manfredi, già storico direttore (per trent'anni) della biblioteca Passerini Landi, Massimo Baucia, conservatore del Fondo antico della Passerini, Gianpaolo Bulla, direttore dell'Archivio di Stato, gli assessori alla cultura di Comune (Pareti) e Provincia (Anelli, che è anche direttore del Bollettino Storico Piacentino), lo storico Piero Castignoli (e già direttore dell'Archivio di Stato), Padre Giorgio Miscia, Superiore dell'Alberoni, il professor Stefano Fugazza, direttore della Galleria Ricci Oddi, il sen. Alberto Spigaroli, presidente dell'Ente per il restauro di Palazzo Farnese, e Alessandro Lunati, dell'ospitante (e promotrice della serata) Fondazione di Piacenza e Vigevano, il quale ha ricordato l'opera di sostegno alla cultura da parte di questo ente.
Da dove cominciare? Un rapido excursus nella storia con Bulla (Archivio di Stato): "Dal punto di vista storico non si può nascondere che la relazione tra istituzioni e mecenatismo sia stata caratterizzata, con gli indubbi splendori e gli ovvi limiti, dalla propensione del potere, attraverso i suoi esponenti politici e finanziari, a promuovere le arti e ad indicarne spesso le linee di sviluppo. Ciò valse per il circolo di poeti augustei in cui primeggiavano Orazio e Virgilio, protetti da Mecenate amico dell'imperatore e quindi, obiettivamente, vicini al potere ed accreditati anche grazie ad esso. Lo stesso avvenne nella mirabile fioritura delle corti rinascimentali; si pensi che anche il bellicoso Pier Luigi Farnese proteggeva un manipolo di umanisti (basti il nome di Annibale Caro); li aveva chiamati a Piacenza, la quale, senza la sua morte, forse sarebbe divenuta sede di una corte molto rinomata".
Dal passato all'oggi: "Nella società di massa la realtà è diversa. Il mondo dell'arte e della cultura è relativamente indipendente dai condizionamenti dei vari potentati e può trovare ascolto, ovviamente di spessore diverso, nei molteplici gangli della società. E fondazioni, associazioni, aziende, privati svolgono il loro ruolo di sostegno nel campo culturale in autonomia, scelgono le partecipazioni in base all'importanza dell'evento o dell'iniziativa, alla loro convenienza".
L'assessore provinciale alla cultura Vittorio Anelli ha aperto la tavola rotonda ricordando agli astanti che cosa si intende per mecenatismo. Dopo di lui, Alessandro Lunati ha ripercorso la storia della Fondazione di Piacenza e Vigevano, rilevando che buona parte del patrimonio si rivolge proprio alla cultura e all'arte. E l'assessore comunale alla cultura Stefano Pareti ha evidenziato un dato sempre più evidente: "Il mecenatismo, ovvero il sostegno "privato" è ormai fondamentale per la cultura, perché le istituzioni pubbliche, da sole, non riescono a far fronte a tutte le spese necessarie".
Un quadro attuale della situazione piacentina è stato delineato da Sforza Fogliani, che si è rammaricato del fatto che i centri direzionali di molte industrie piacentine siano ormai altrove. La conseguenza? Ahinoi, il mecenatismo piacentino rischia di segnare il passo.
Eppure questa città ha alle spalle grandi esempi di sostegni privati alla cultura. Ne hanno citati alcuni ripercorrendone i momenti salienti padre Giorgio Miscia, per il prestigioso lascito del Collegio Alberoni che vanta una biblioteca di alto valore e una pinacoteca di pregio dove la punta di diamante è rappresentata dal celeberrimo "Ecce Homo", che recentemente all'esposizione milanese ha richiamato migliaia di visitatori; il dottor Carlo Emanuele Manfredi a ricordato i lasciti di illustri famiglie alla storica biblioteca Passerini Landi (che ha "fertili" prospettive di sviluppo, come ha evidenziato il dottor Baucia, del Fondo Antico); e il professor Stefano Fugazza che, partendo dalla prestigiosa eredità lasciata alla città di Piacenza dal collezionista Giuseppe Ricci Oddi - "Quando morì nel '37 lasciò anche un milione per le spese di gestione della galleria" - , ci ha guidati storicamente nel difficile passaggio della ricostruzione del dopo-guerra, e da lì in poi alla fatica e alle difficoltà di sostentamento della gestione di questa importante istituzione culturale. Fino all'oggi. Che fare? L'invito-suggerimento del direttore della pinacoteca, con il quale non si può non concordare, è un po' il messaggio che esce da questa tavola rotonda del mecenatismo, che: "La cultura deve essere sostenuta con il concorso di diverse realtà, dalle fondazioni bancarie alle banche, ai Comuni e Province, Stato e Regioni, ai privati".
Esempio concreto di come un buon schieramento di forze possa portare ad ottimi risultati è l'opera di recupero e valorizzazione di Palazzo Farnese che ha visto in regia un vero e proprio ente appositamente costituito (ne ha ripercorso le conquiste fondamentali il sen. Spigaroli).
L'incontro su istituzioni e mecenatismo ha concluso il ciclo "Piacenza e altri "luoghi" nel secondo Novecento" che, ricordiamo, per idea e proposta di un gruppo di insegnanti piacentini, è stato promosso da Comune, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Banca di Piacenza, scuola media statale "Dante e Carducci", Centro Scolastico Agrario, Conservatorio "Nicolini", "Famiglia Piasinteina".

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