Martedì 11 Febbraio 2003 - Libertà
Mecenatismo, linfa della cultura. Prioritaria l'esigenza di una grande collaborazione
Piacenza e altri luoghi del secondo Novecento: all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano l'ultimo incontro. In una tavola rotonda il confronto tra istituzioni pubbliche e private della città
Istituzioni e mecenatismo nel secondo '900 a Piacenza, tema affascinante e controverso perché consente di riflettere sul ruolo delle istituzioni pubbliche e sull'importanza del mecenatismo nella diffusione culturale degli ultimi decenni. E nell'incontro di ieri alla Fondazione di Piacenza e Vigevano, "Tavola rotonda sulle istituzioni ed il mecenatismo", nell'ambito delle conferenze "Piacenza ed altri luoghi del secondo Novecento", moderatore l'assessore provinciale Vittorio Anelli, autorevoli relatori hanno illustrato sia prestigio e peso sociale di quelle istituzioni coinvolte nell'escalation culturale sia significato di quel mecenatismo che ha riqualificato soprattutto il settore artistico. Alessandro Lunati ha sottolineato l'impegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano in campo culturale continuando e rinnovando una tradizione ultrasecolare; ingenti sforzi economici hanno, dal 1991, dato credibilità all'ente e rinvigorito gli studi. L'assessore comunale Stefano Pareti ha sottolineato la necessità del mecenatismo per la cultura che, ultimamente, grazie al più spregiudicato "mecenatismo imprenditivo", legato cioè a certa imprenditoria illuminata, ha saputo valorizzare risorse locali, costruire con metodo e razionalità una progettualità integrata.
Corrado Sforza Fogliani ha ribadito la linea d'intervento della Banca di Piacenza, non semplice sponsorizzazione ma assistenza continua per valorizzare l'identità locale ed, implicitamente, contrastare trasferimenti di centri direzionali ed aziende in altre province. Alberto Spigaroli ha ricostruito il complesso itinerario che ha portato alla formazione dell'Ente restauro di Palazzo Farnese, organismo "paraculturale" che, con finanziamenti statali, ha contribuito in modo determinante al decollo dei prestigiosi musei farnesiani ed è tuttora impegnato nel recupero delle mura cittadine. Padre Giorgio Miscia ha delineato il significato storico del collegio Alberoni nello sviluppo culturale di Piacenza nei secoli, un complesso cresciuto e rafforzatosi nei secoli in direzione soprattutto scientifica. L'industriale Vito Schiavi ha ricordato come il mecenatismo imprenditoriale sia anche fatto etico, risultato di un preciso codice deontologico che ogni industriale dovrebbe possedere.
Carlo Emanuele Manfredi, già direttore della biblioteca Passerini-Landi, ha ricostruito il prezioso contributo dato in passato da numerosi privati che, con cospicue donazioni, hanno notevolmente potenziato il patrimonio librario comunale. Massimo Baucia, direttore della Passerini-Landi, ha sottolineato come le prospettive di sviluppo della medesima biblioteca dipendano da concomitanti fattori: attese dei piacentini, esigenze sia scientifiche sia dell'Amministrazione comunale. Stefano Fugazza, direttore della galleria Ricci Oddi, ha ricordato come sia sempre più problematica la situazione dei piccoli e medi musei che, non potendo contare su un vasto pubblico, devono cooperare strettamente con enti provinciali e banche e puntare soprattutto su autori locali. Opinione condivisa anche dal direttore dell'Archivio di Stato Gian Paolo Bulla per cui è indispensabile perseguire un "progetto condivisibile" cioè elaborare su solide basi scientifiche un progetto comune finanziabile con contributi pubblici e privati.
Fabio Bianchi