Domenica 29 Maggio 2005 - Libertà
"Nuove speranze contro la sindrome di Moebius"
Al Park Hotel al via il convegno sulla malattia che provoca la paralisi dei muscoli facciali
"Giulia ce l'hai fatta!". Giulia, 8 anni, colpita dalla nascita dalla sindrome di Moebius - una malattia che provoca la paralisi dei nervi facciali - è tornata a sorridere, ed è lei il "promo" più autentico ed eloquente del terzo convegno internazionale dedicato a questa rara e quasi per niente conosciuta patologia, che ieri, a Piacenza, ha riunito esperti di tutto il mondo. L'incontro, che proseguirà anche oggi, ha per teatro il Park Hotel ed ha richiamato nella nostra città famiglie appartenenti ai Paesi di tutto il globo per conoscere le più recenti indicazioni provenienti dal fronte medico, che consentiranno a tanti bambini come Giulia di tornare a sorridere. L'importante convegno è stato organizzato dall'Associazione italiana sindrome di Moebius (con il contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano), il cui presidente, Renzo De Grandi, papà di Giulia, ha lanciato ieri il suo messaggio di speranza: "Oltre al percorso chirurgico, di cui l'équipe di Parma è oggi referente nazionale - ha detto ieri De Grandi - i nuovi strumenti per affrontare la sindrome di Moebius sono rappresentati dalle stimolazioni elettriche e da percorsi terapeutici non invasivi, sul fronte logopedistico". Tra i protagonisti del convegno che terminerà oggi, un medico piacentino, il professor Mauro Gandolfini, titolare della cattedra di ortognatodonzia e gnatologia all'Università di Parma, in forze al Dipartimento universitario di scienze otorino-odonto-oftalmiche e cervico-facciali, nella città ducale: "Noi - ha detto Gandolfini - abbiamo sinora condotto 46 visite, che rappresentano il 70 per cento dei casi italiani". Una decina, finora, i bimbi operati. E Piacenza, con la Cooperativa Inacqua presieduta da Marco Carini, si candida oggi a diventare centro di riferimento per percorsi riabilitativi sperimentali.
sim.seg