Sabato 1 Febbraio 2003 - Libertà
Il Piano per Piacenza batte cassa
Il Comitato strategico torna a fare i conti con le risorse per i progetti. E' sempre polemica sulla partecipazione. Portale pronto, ma i soldi? Reggi: logistica, impatto da valutare
Archiviata la presentazione pubblica del Piano strategico a palazzo Farnese, ci si rimette a lavorare a testa bassa per portare a casa dei risultati e naturalmente dei soldi. Ma sono proprio le risorse a mancare dal piatto e il "Patto" batte cassa alle istituzioni, oltre a dibattersi tra problemi di principio che rischiano di frenarne i lavori: come l'eccesso di assemblearismo prospettato, come la sensazione che permanga un certo scollamento fra istituzioni e Piano, al di là di tutte le buone intenzioni dichiarate sotto i riflettori della Cappella Ducale. Ma ieri lo spirito di corpo non è mancato, pochi gli assenti fra i membri del Comitato strategico, che si è riunito in aula consiliare a palazzo Mercanti a discutere sul modo migliore per andare avanti. Tra i "pattisti" anche qualche new entry: l'ex sindaco Gianguido Guidotti in rappresentanza degli ordini professionali, recente pure l'ingresso dell'editrice di Libertà, Donatella Ronconi, per la Fondazione di Piacenza e Vigevano. Resta invece desolatamente vuota, al momento, la casella destinata ad un rappresentante dei giovani che non si trova.
Ultimo ad uscire - a riunione conclusa - è proprio Guidotti, tra i padri fondatori del "Patto" insieme a Squeri, che se ne va rapido consegnando una battuta di ghiaccio: "Sono moderatamente pessimista". Friggono, invece i sindacati. Ecco Massimiliano Borotti (Uil) e Sandro Busca (Cisl) " Noi siamo per proseguire, ci mettiamo tutta la volontà e la passione - rilancia Busca - bisogna però snellire le procedure e semplificare i percorsi, temiamo che i percorsi partecipativi indicati dal Comune non siano d'aiuto ma di appesantimento, che possano allungare nel tempo le decisioni". Nelle assemblee ciascuno parla in funzione di una propria sensibilità personale, aggiunge Busca, altra cosa è far decidere a corpi di rappresentanza sociale che rispondono a migliaia di persone...Insomma tutta questa partecipazione gli pare una specie di "bluff", un siluro, a voler essere maliziosi, per l'assessore Marco Gelmini. "Non si discute la volontà di proseguire - accelera Borotti -, c'è un "però" molto grosso, bisogna uscire dagli slogan che possono essere bollati di ideologia, come questa storia del percorso partecipativo. Ci dicano in modo chiaro qual è la proposta, se no resta un punto interrogativo e chi fa parte del piano strategico si chiede che ruolo ha". E che ne dice il coordinatore del Comitato strategico, Augusto Rizzi, costretto a far da mediatore fra tutti e anche un po' da cane da pastore? "E' stata una riunione molto partecipata, ricca di interventi e si è parlato di cosa significhi veramente la partecipazione. Da parte mia credo che vada vista caso per caso. Vale senz'altro per l'aeroporto di San Damiano. Però non è che finora non non ci sia stata partecipazione, al contrario". Altro tema di spicco: le obiezioni ambientali. "Siamo pragmatici, ci sono iniziative che richiederanno la valutazione di impatto ambientale anche se non dovuta per legge, ma attenti a non fare guerre ideologiche, e ad applicare questi strumenti anche per cambiare il percorso di un autobus". Il succo è chiaro: ad aspettar di avere tutto perfetto "non si va avanti". E ultimo, ma primo nelle necessità pratiche, il tema delle risorse: "Salvo Piacenza Holding, tutti i progetti richiedono risorse pubbliche, i soldi ce li hanno gli enti, ma ciò non deve significare ridurre il comitato a semplice organo consultivo, la governance prevede che il pubblico motivi perché non porta avanti una cosa". "Esempio: il professor Domenico Ferrari dice che il portale per Piacenza è pronto, ora chi lo finanzia?". Bisognerà scrivere ai tre soggetti: Comune, Provincia e Camera di commercio per chiedere i 60mila euro necessari. "Se dicono di no, ne prenderemo atto". Da segnalare, ancora, la proposta di Ernesto Carini (Provincia) di mettere in secondo piano i temi dell'aeroporto e della conversione della centrale. Anche il sindaco Roberto Reggi ha preso la parola per parlare di ambiente. "Per noi va applicata la valutazione ambientale strategica sul progetto della logistica". Se si vuol attrarre aziende di qualità, il comparto deve avere - elenca il sindaco - viabilità adeguata, infrastrutture telematiche adeguate, innovazione nel campo dell'energia, per esempio il teleriscaldamento, presenza di servizi notturni e diurni di tutela, verde. Altra proposta di valutazione di impatto è per le infrastrutture e il porto fluviale abbinato alla conca di Isola Serafini. La partecipazione, dice Reggi, andrebbe senz'altro trasfusa su progetti come l'aeroporto di San Damiano. "Se non c'è un pronunciamento del consiglio comunale di San Giorgio è inutile andare avanti".
Patrizia Soffientini