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Sabato 29 Marzo 2003 - Libertà

Donne e lavoro, foto di un secolo

Dal 12 aprile al 10 maggio una mostra a Palazzo Gotico. "Un forte momento di memoria". Una vita di fatica immortalata in 150 immagini

Centocinquanta fotografie per raccontare cosa è stato il lavoro femminile nel Piacentino nel secolo scorso. Dal 12 aprile al 10 maggio Palazzo Gotico ospiterà la mostra "Donne Luoghi Lavoro", iniziativa clou del programma dell'assessorato alle pari opportunità, illustrata ieri dall'assessore Manuela Bruschini. Un'esposizione che vuole essere "un momento forte di memoria sull'evoluzione del lavoro femminile nel nostro territorio provinciale, colto anche come occasione per riflettere sui problemi e gli obiettivi presenti e futuri". Fissate dall'obiettivo fotografico vediamo le lavandaie chine a lavare i panni nelle tinozze, le contadine curve sotto il sole nei campi oppure intente a trasportare pesanti ceste, con un bambino per mano e l'altro, più piccolo, sulle spalle in una larga gerla. Una vita di fatica, che iniziava fin dall'infanzia. Ecco le bambine avviate al lavoro di cucitrici, magliaie, stiratrici, cuoche. Il processo di industrializzazione vedrà le donne sopportare "sofferenze indicibili e indicibile sfruttamento - ha sottolineato Bruschini - in quanto sono state loro, e i loro figli, a pagare il prezzo più alto per la trasformazione industriale della nostra società". Le fotografie mostrano il grande passo avanti compiuto negli ultimi decenni dalla donna, fino alla seconda metà del '900 pressoché esclusa dai settori professionali ed imprenditoriali, tradizionalmente riservati agli uomini. Il catalogo, edito da Gabriele Mazzotta, contribuirà - ha auspicato Bruschini - a far uscire dai confini locali la storia delle lavoratrici piacentine e sarà presentato sabato 12 aprile alle 16 in S. Ilario dalla curatrice Severina Fontana, direttrice dell'Istituto storico della Resistenza e dell'età contemporanea e da rappresentanti dell'imprenditoria locale. La ricerca documentale comprende un arco di tempo che va dal 1890 al 1970, ma non manca una sezione dedicata a significative figure dell'attuale mondo imprenditoriale femminile piacentino, come Elena Pantaleoni, le tre generazioni della famiglia Bosi, Ilva Paola Moretti e Mariangela Spezia che ieri sono intervenute per spiegare la loro esperienza. Moretti ha accennato all'importanza di conciliare orario di lavoro e cura dei figli, che nel settore in cui lei opera, quello dell'assistenza, è riuscita a raggiungere. Un problema con cui si è scontrata, fin dall'inizio nel '94, è quello del lavoro nero della manodopera femminile, "che non è stato facile far emergere". Spezia ha evidenziato come nel campo del packaging, ad esempio, le donne dimostrino un'attitudine maggiore rispetto agli uomini e come nella sua azienda sia stato possibile varare un orario compatibile con le esigenze delle mamme lavoratrici. Bruschini ha ringraziato i tanti che hanno aiutato nella realizzazione della mostra: l'assessorato provinciale pari opportunità, la Fondazione di Piacenza e Vigevano, Assoindustria (per la quale è intervenuto il presidente Giuseppe Parenti, a ribadire come le industrie siano sempre più aperte ad accogliere il contributo femminile), Camera di Commercio e Comitato per l'imprenditoria femminile, Cgil, Cisl e Uil, la circoscrizione n. 1 (rappresentata dal presidente Francesco Monica), i cui lavoratori socialmente utili garantiranno l'apertura dell'esposizione.

Anna Anselmi

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