Giovedì 27 Marzo 2003 - Libertà
Dall'Appennino al mare
Tre itinerari nel libro del fotografo Fabizio Capecchi. Suggestivi scenari naturali e paesaggi di fiaba
Suggestivi scenari naturali e fiabeschi paesaggi in un romantico excursus fra le nostre vallate l'altra sera alla Fondazione di Piacenza e Vigevano nelle bellissime diapositive del fotografo reggiano Fabrizio Capecchi. Tra Piacenza e il mare. Tre itinerari appenninici verso la Riviera di Levante, poetica illustrazione di percorsi tuttora praticabili che, attraverso sperdute ma pittoresche località appenniniche, congiungono un entroterra ricchissimo di arte, storia e cultura con lo spazio infinito del mar ligure. Itinerari non solo geografici ma carichi anche di altre valenze; naturalistiche per la ricchezza vegetale; storiche per le secolari stratificazioni; religiose per la presenza di costruzioni sia per meditare che per confortare i viandanti; architettoniche per l'imponenza monumentale di alcune fabbriche; mistiche perché in angoli remoti l'uomo, spesso, trova l'assoluto. I percorsi riguardano: "Il Bocco", cioè Ferriere, Selva, il passo del Tomarlo, il monte Penna e giù giù fino a Sestri Levante; poi "La Forcella", Marsaglia, Salsominore, la val d'Aveto, Borzonasca fino a Chiavari; quindi "Cento croci", in territorio parmense, Bardi, l'alta val Taro, il valico di Cento croci, Varese ligure e sbocco a Moneglia. La nostra tradizione culturale ha sempre percepito e rappresentato lo spazio esterno tramite la fotografia, straordinario filtro bidimensionale capace di condizionare la fisiologia visiva. E l'altra sera scorrevano "paesaggi da cartolina", espressione abusata per l'inversione semantica che postula ma che, sovente, utilizziamo per definire quel "primitivismo moderno", la tendenza cioè a trasfigurare il reale in senso metafisico. Estrema perizia tecnica, dunque, di Capecchi che intende la fotografia non immagine fedele della realtà ma occasione per infinite infedeltà che si consumano nella precarietà quotidiana. Ogni servizio fotografico implica produzione e trasmissione di infedeltà, cioè specificità per evidenziare aspetti particolari e degni di nota perché la fotografia è documento, descrizione geografica, testimonianza di un'epoca, di un momento storico, reportage su stagioni, sul trascorrere del tempo, quasi ideale prolungamento della natura. Fotografia a metà fra mondo esterno e sensazioni del fotografo che da anni opera nell'informazione visiva, settore in costante crescita per la diffusione di quel turismo culturale che incentiva non la fruizione diretta dello spazio ma la creazione controllata di immagini, "realtà di secondo grado" ma sempre estremamente affascinanti. E Capecchi ha anche presentato il suo ultimo volume, Le vie del sale ed altri percorsi. Nove itinerari tra pianura e mare (edizioni Croma, pp. 158, € 38,74), oltre la guida turistica sintesi storico-descrittiva, fra le righe raccolta di sentimenti ed emozioni che solo il contatto diretto con una natura quasi incontaminata può dare. Una piacevole serata, un momento per riflettere sul difficile rapporto uomo-ambiente, sull'urgenza ecologica, su tutela del costruito e salvaguardia del patrimonio naturale del grande museo appenninico. Ma anche itinerario della memoria, esplorazione di noi stessi, ricerca di un equilibrio interiore, un riscontro filosofico, un respiro epico lontano dai conflitti quotidiani.
f. b.