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Sabato 22 Marzo 2003 - Libertà

Fisica: svelato il mistero dei neutrini solari

Mercoledì della scienza: ne ha parlato Roberto Tenchini, ricercatore del Cern

Argomento di estrema attualità ieri nell'ultima lezione del ciclo "La matematica e la vita quotidiana. Le nuove frontiere della scienza" nell'ambito dei "Mercoledì della scienza" alla Fondazione di Piacenza e Vigevano. Roberto Tenchini, fisico piacentino ricercatore al Cern di Ginevra, nella conferenza "Luce da neutrini", moderatori Teresa Sichel ed Alberto Dosi, ha illustrato recentissime scoperte settoriali. La fisica e l'universo fisico sono campi in continua evoluzione dove fervore della ricerca, entusiasmo e produttività degli studiosi rimettono continuamente in discussione acquisizioni all'apparenza consolidate. In particolare nello scorso 2002 sono stati definitivamente chiariti problemi della fisica quantistica per lungo tempo irrisolti; per esempio i neutrini solari - particelle generate dal sole nel processo di fusione nucleare alla base della formazione di luce e calore irradiati sulla terra - costituivano un mistero tanto semplice quanto affascinante. Perché il flusso di questi neutrini provenienti dal sole raggiungeva, dimezzato, il globo terrestre? Queste entità dotate di massa e soggette ad oscillazioni già descritte dalla meccanica quantistica ed ipotizzate in anni lontani da, tra gli altri, Bruno Pontecorvo, nel progressivo avvicinamento alla terra - ecco la grande intuizione frutto di laboriosi esperimenti - si trasformano in neutrini di tipo non elettronico non facilmente intercettabili, dapprima, anche dalle più sofisticate apparecchiature. Qual è la situazione attuale degli studi? "La situazione in questo campo è molto interessante per i consistenti passi avanti per la risoluzione del problema dei neutrini solari scoperti nel 1930 da Paoli, poi, dal punto di vista teorico, approfonditi da Fermi e Pontecorvo e, nel 1958, da Reines. Proprio l'anno scorso, per il fatto che i neutrini che ci arrivano dal sole siano dimezzati come flusso rispetto a quanto prospettato da queste teorie, è stato compreso che i neutrini si comportano secondo la legge quantistica dell'oscillazione, cioè oscillano e si trasformano in neutrini di tipo non elettronico mentre gli esperimenti di prima generazione "vedevano" meno neutrini". Quali le prospettive future in questo settore? "Le prospettive immediate di questi studi riguardano soprattutto esperimenti a lunga distanza. Il progetto più importante prevede l'invio di neutrini dal Cern di Ginevra al Gran Sasso, una distanza estremamente lunga da cui ci si aspetta che queste particelle si trasformino in "neutrini Tau"".

Fabio Bianchi

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