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Mercoledì 19 Marzo 2003 - Libertà

I Liguri a Veleia: comunità potente e ben organizzata

La conferenza di Luigi Malnati alla Fondazione di Piacenza e Vigevano

I cicli di conferenze, per avere successo, devono essere brevi, intensi e ravvicinati, quasi rispettare le unità aristoteliche come sta, in effetti, accadendo in "Storie di Veleia" organizzato da Soprintendenza ai beni archeologici dell'Emilia Romagna, Provincia di Piacenza e Fondazione di Piacenza e Vigevano. Anche gli argomenti proposti, tra divulgativo e scientifico, devono affascinare e coinvolgere il pubblico. In questa serie di incontri dapprima architettura ed urbanistica, quindi la celeberrima "tabula", poi le epigrafi; ieri alla Fondazione Luigi Malnati, Soprintendente ai beni archeologici dell'Emilia Romagna, nella relazione "Veleia e i Liguri in Emilia Occidentale" ha accennato a dinamiche sociali e territoriali, rapporti di coesistenza e collaborazione tra popolazioni del nord Italia prima della definitiva affermazione della civiltà romana. Nei secoli di maggior espansione etrusca (VI-V a. C.), la distribuzione geografica di queste genti era abbastanza complessa con alcuni punti fissi: Etruschi tra pianura Padana e Campania, Umbri al centro Italia, Veneti nel nord-est, Insubri a nord e Liguri nel nord-ovest nonché in Francia Meridionale. I Liguri, secondo autorevoli testimonianze greche (Aristotele addirittura) ma anche romane (Plinio), erano considerati non solo autoctoni ma, anche, una comunità potente e ben organizzata capace di contrastare fieramente i Galli. Attraverso numerose diapositive il relatore ha illustrato preziosi reperti archeologici (vasi, buccheri, dogli, olle, ceramiche varie e tombe, tra cui alcune "a cassetta" tipicamente liguri) cercando - fra certezze, supposizioni ed ipotesi di lavoro - di ricostruire la trama di relazioni che legava, commercialmente soprattutto, queste popolazioni che, spigliate ed intraprendenti, intrattennero fitti scambi anche con Atene attraverso la Magna Grecia. Risale poi alla fine del III secolo a. C. la lunga ed estenuante campagna militare romana per sottomettere i riottosi Liguri; alla fine, metà II secolo a. C., alcune tribù liguri, Apuati in particolare, vennero deportate in altre regioni mentre i Liguri Veleiates, forse più evoluti e raffinati, vennero integrati nell'ordinamento romano diventando, nell'89 a. C,. cittadini latini e, fra 49-42 a. C., cittadini romani. La storia antica è sempre suggestiva e l'uomo moderno, costretto in tanta razionalità, istintivamente predilige vagabondaggi dello spirito verso il passato perché solo così può, in parte, soddisfare curiosità e desiderio di assoluto. Una lezione didattica ma di notevole valore culturale sul controverso passaggio Liguri-Veleia-Roma, un viaggio non siderale ma, più concretamente, nelle viscere della terra, cioè di noi stessi e della nostra tradizione. Il prossimo appuntamento è stato posticipato a martedì 8 aprile, sempre alle 16,30.

Fabio Bianchi

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