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Mercoledì 23 Aprile 2003 - Libertà

Una task force per battere il tumore alla vescica

Oncologia - Il primario Cavanna rilancia la necessità di un lavoro comune con più specialisti

Oncologia: è essenziale il coinvolgimento di più specialisti per raggiungere il risultato migliore possibile per il singolo paziente. Questo quanto emerso nei giorni scorsi nel corso di una serata di aggiornamento organizzata dall'Associazione piacentina malato oncologico (Amop) svoltasi presso la Fondazione della Cassa di Risparmio di Piacenza e Vigevano. "Nella cura del tumore della vescica - ha sottolineato Luigi Cavanna, responsabile dell'Oncologia medica dell'ospedale di Piacenza - è fondamentale la sinergia tra urologo, oncologo, radioterapista, patologo e medico di riabilitazione".
Con l'arrivo a Piacenza di Gaetano Oliva, primario del reparto di urologia, è iniziata - ha proseguito Luigi Cavanna - una stretta collaborazione per la diagnosi e la cura delle neoplasie dell'apparato urinario. Nella nostra città, quindi, è di fatto già stata attivata una task force contro i tumori della vescica. Alla serata - a cui ha partecipato un folto pubblico, costituito non solo da medici ed operatori sanitari ma anche da pazienti e gente comune - si sono alternati specialisti urologi, oncologi e radioterapisti. Stefano Fiordalise (medico dell'urologia) ha illustrato l'epidemiologia ed i fattori di rischio, evidenziando come non solo le sostanze chimiche quali la benzidina e le amine aromatiche ma anche il fumo di sigarette possano favorire l'insorgenza del carcinoma vescicale. L'incidenza di questo tumore è maggiore nell'uomo rispetto alla donna con un rapporto di 3 ad 1. Infatti nell'uomo si registra un'incidenza di circa 20 nuovi casi per 100mila abitanti per anno, contro i 7 della donna. Rosario Piazza, professionista dello stesso reparto, ha spiegato le problematiche diagnostiche del tumore vescicale, sottolineando come non si debbano trascurare sintomi quali la presenza di sangue nell'urina sia di fronte a tracce macro che microscopiche e ricordando come gli esami fondamentali per la diagnosi siano l'ecografia, l'urografia e la cistoscopia. Di trattamento ha invece parlato il dottor Oliva, spiegando come la chirurgia urologica possa essere sia conservativa che demolitiva con l'asportazione della vescica (che può essere poi ricostruita con tecniche chirurgiche) per le forme più aggressive. Quinto Cuzzoni (oncologia) ha spiegato il ruolo della chemioterapia nelle forme di tumore vescicale avanzato, illustrando i progressi ottenuti negli ultimi anni con l'introduzione di nuovi farmaci molto attivi per migliorare la prognosi. La serata si è conclusa con l'intervento di Carlo Vanzo, responsabile della radioterapia dell'ospedale di Piacenza, che ha illustrato le tecniche con cui la radioterapia interviene nella cura di queste neoplasie.

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